LA STORIA
Come dice Claudio di Benedetto nella sua presntazione alla mostra (vedi dopo), Kyoto è stata a lungo capitale del Giappone, dal 794 fino al 1868, mentre Firenze è stata per secoli capitale di un potente stato prima e poi del Regno d’Italia. Firenze come Kyoto è stata centro di artigiani della lana e della seta, e, come Kyoto, culla e concentrazione straordinaria di poeti e di pittori. Entrambe hanno esercitato un mecenatismo senza precedenti (e senza epigoni) nei palazzi e nei conventi, entrambe si sono riempite di templi e di segni altissimi della creatività umana. L’arredo urbano di oggi rimarca, da una parte, le differenze (basti pensare a Firenze anche come a città di statue, in contrasto con la loro prevalente assenza - in spazi aperti - a Kyoto), dall’altra le somiglianze, imposte dalla globalizzazione.
LA MOSTRA
Le immagini (alcune delle quali possono essere viste nella gallery sopra) mettono in risalto per esempio analogie e differenze tra Piazza Santa Croce ed il Castello di Nijojo; tra via de’ Tornabuoni e la Shijio-Dori; tra la Loggia dei Lanzi ed il tempio di Nishi-Honganji; tra la Galleria degli Uffizi ed il Museo Nazionale di Arte Moderna... oltre alle scene di strada e di ordinarie consuetudini dei centri storici delle due città.
La mostra, patrocinata dal Comune di Firenze e a cura di Claudio Di Benedetto, è realizzata in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze, la Biblioteca degli Uffizi, l’Associazione culturale NAJS (No Art Just Sign), l’AIRF Toscana (Associazione Italiana Reporters Fotografi) e la rivista internazionale online Barnum. Può essere l'occasione per esplorare il poco conosciuto Museo di Antropologia fiorentino, a due passi dal Duomo, nel Palazzo Nonfinito, progettato dall’architetto di corte Bernardo Buontalenti alla fine del XVI e ricco di molti interessanti reperti (le sale indiane, per esempio, sono state recentemente riaperte).