Così come stimolo voleva essere la giornata d’incontro all’Anteo Palazzo del cinema di Milano, realizzata da Robilant Associati con i rappresentati di alcuni dei musei d’impresa più attivi: il Museo Lavazza di Torino, la Galleria Campari di Sesto San Giovanni (Mi), lo Spazio Strega di Benevento, il Museo della Macchina per Caffè di gruppo Cimbali di Binasco (Mi), il Museo della Calzatura di Villa Foscarini Rossi di Strà (Ve), la Fondazione Pirelli di Milano, il Kartell Museo di Noviglio (Mi) che compie vent’anni, essendo nato nel 1999 per celebrare i 50 anni del brand Kartell. Spazi unici nel panorama nazionale.
Distribuiti su tutto il territorio nazionale, anche se in prevalenza nel Nord Italia, i musei comprendono le più svariate categorie: cibo, design, economia, moda, motori, ricerca e innovazione. Ospitano eventi e mostre temporanee – è il caso del museo Salvatore Ferragamo di Firenze, dove è in corso fino al 2020 la mostra Sustainable thinking per riflettere sul rapporto fra industria e sostenibilità, in un’ottica sempre più necessaria di tutela ambientale – e in diversi casi fanno rete sul territorio anche con altre realtà del settore, come nel progetto Motor Valley, che in Emilia Romagna unisce autodromi, case costruttrici, collezioni private e musei d’impresa come quelli di Ducati e Lamborghini. E, come già detto, 84 degli oltre duecento esistenti sul territorio nazionale sono riuniti nell’associazione Museimpresa promossa da Confindustria e Assolombarda.
Il ruolo dei musei d’impresa è quello di conservare l’autenticità, di orchestrare un ritorno al passato che è anche un ritorno al futuro. Perché custodire la propria memoria è il modo migliore per innovarsi e rinnovarsi. Non solo come azienda. Un tema in cui come Touring Club crediamo molto e a cui vogliamo dare sempre più spazio.