Ogni estate, da 22 anni, la grande musica si dà appuntamento in alta quota, sulle Dolomiti del Trentino, per estasiare gli appassionati di montagna, di natura e della musica.
Quest'anno ci sono andato anch'io, per di più per un appuntamento all'alba, e devo dire che si tratta di un'esperienza unica, emozionante e indimenticabile.
DI NOTTE
Sabato 16 luglio, Pozza di Fassa (Tn), la sveglia è suonata alle 3.30. Un veloce caffè per non cedere al sonno subito e poi in auto – è ancora notte – fino al Passo di S. Pellegrino. Lungo la strada, prima del passo, file indiane di escursionisti al buio camminano verso il piazzale della funivia del Col Margherita. Il piazzale della funivia è infatti già pieno di auto e occorre lasciare i mezzi un chilometro più a valle.
La stazione della funivia subisce un assalto di gente, come nelle giornate più belle e di festa per lo sci. Alla fine passiamo; la coda si smaltisce in fretta grazie anche alla cabine che contengono 100 passeggeri. Si sale nel buio della notte fino ai 2500 metri del Col Margherita.
Il panorama, nonostante la poca luce, è emozionante. Il cielo è sereno; solo foschie verso est, dove spunterà il sole. I profili delle montagne si stagliano nel cielo che inizia e schiarirsi.
Dal piazzale della funivia parte una sassosa pista resa evidente dalle fiaccole; trecento metri più in basso si vede già un brulichio di gente dai mille colori delle giacche a vento. Già dimenticavo, fa freddo. Molto freddo. La recente perturbazione che ha portato in quota anche la neve ha lasciato uno strascico di aria gelida, nonostante si sia a metà luglio. Oltre alle giacche a vento imbottite tutti abbiamo berretti di lana e guanti, che al primo sole non serviranno più. O almeno così speriamo.
ALL'ALBA
Quando arrivo nell'anfiteatro naturale sede del concerto c'è già parecchia luce. Ogni sasso, ogni placca, ogni masso è occupato dagli spettatori. Saprò più tardi che sono saliti in tremila per sentire il concerto all'alba: duemila in funivia e mille a piedi. Qualcuno addirittura è salito ieri e ha dormito nelle tende a igloo; mi auguro ben coperto perché la temperatura deve essere scesa a zero visti gli aghi di ghiaccio in alcune pozzanghere.
I musicisti sono su una piattaforma di legno e stanno accordando gli strumenti: alle loro spalle la catena Focobon, Vezzana e Cimon della Pala; più in là a sinistra la mole poderosa dell'Agner. Ancora più a sinistra verso il punto dove sorgerà il sole la Civetta e il Pelmo.
Alle 6 c'è già una bella luce e inizia il concerto. La protagonista di oggi dell'Alba delle Dolomiti è la cantante Mari Boine, del popolo Sami. La voce potente si distende nell'anfiteatro e si disperde lontana verso le guglie più lontane. Le canzoni si rifanno per lo più alle tradizioni lapponi; la voce di Mari, che oltre a cantare accenna a passi di danza allargando le braccia incanta il pubblico silenzioso.
Quando arriva il sole il concerto è ormai nel pieno. Le canzoni si susseguono senza sosta per un'ora fino alle ore 7. Gli sguardi si alternano sui musicisti e sulle montagne; la musica, insieme alla voce di Mari riescono ad ammaliare anche il più distratto spettatore. Il sacrificio della sveglia in un'ora antelucana è stato ampiamente ricompensato.
Dopo un doveroso bis chiesto con forza dal popolo seduto sui sassi, la compagnia si scioglie. Una marea di gente risale la pista da sci verso la funivia che riprenderà a lavorare a pieno ritmo, altri si attardano in estasi sui panorami, altri ancora approfittano della quota e dell'ora per intraprendere un trekking in quota.
Anche io, dopo un'ultima occhiata al panorama davvero a 360°, riprendo la funivia per il passo. Poi una passeggiata nel verde del lariceto che contorna il quieto laghetto di S. Pellegrino chiude la mattinata. Una mattinata iniziata prima dell'alba, ma ne valeva davvero la pena!
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
I Suoni delle Dolomiti continuano fino al 26 agosto con un fitto programma.
Tra i tanti appuntamenti, mercoledì 20 luglio alle 13 vi sarà un concerto con Mischa Maisky al rifugio Rosetta, sotto le Pale di S. Martino; Mario Brunello sarà invece il protagonista del trekking nel Catinaccio tra il 23 e il 25 luglio. Segnaliamo poi Stefano Bollani il 3 agosto al rifugio Micheluzzi, ancora Mario Brunello il 10 agosto al Pian della Nana, alla malga Tassulla.