Dieci edizioni, una sede espositiva tutta nuova, oltre duecento fotografi in mostra e tante immagini da guardare, studiare e ammirare, con calma. Dal 2002 il festival Fotografia di Roma, creato e diretto da Marco Delogu, cresce, si reinventa, produce e mette in mostra (in una parola: resiste) nonostante tutto. In dieci anni il panorama del mondo della fotografia è a dir poco cambiato, ha subito una vera e propria rivoluzione. Merito, o colpa, del digitale e della diffusione delle attrezzature di ripresa (dai telefonini alle micro macchine) a tutti i livelli e in tutti i luoghi. Però un festival come quello romano continua a celebrare e promuovere la fotografia come forma d’arte e testimonianza, e non solo come attimo evanescente.
Una fotografia che si vede e si tocca. Ancorata alla terra, come vuole il tema di quest’edizione, dedicato alla Terra Madre: l’occasione per riflettere sulla relazione tra il fotografo e il territorio. La ricognizione sul terreno (uno studio/indagine della capitale ogni anno assegnata a un fotografo diverso) questa volta è stata affidata all’americano Alex Soth.
Info: fino al 23 ottobre al Macro Testaccio (piazza Giustiniani 4) e in altre decine di location della città, dalle gallerie private agli spazi istituzionali. Qui