Il Mudec riparte da Milano, la città che ospita il Museo delle Culture. Dopo cinque anni dalla sua inaugurazione, la casa delle collezioni etnografiche civiche rinnova la sua l’esposizione permanente, rilanciando la sua centralità nel panorama culturale. Alla fine di febbraio, esattamente a cinque anni dall’apertura del museo in zona Tortona, si sono spente le luci nelle sale del museo sulla prima permanente intitolata “Oggetti d’incontro”. Verranno riaccese il 17 settembre, in occasione della Milano Art Week 2021 con la riapertura delle sale ai visitatori e con un nuovo racconto: “Milano globale. Il mondo visto da qui”.
Il percorso si pone l’obiettivo di raccontare alcuni fenomeni che hanno profondamento trasformato la nostra società, a partire da opere e storie milanesi e lombarde particolarmente emblematiche. Le opere del museo sono presentate all’interno di una visione in cui ripensare i rapporti, le connessioni e gli scambi che avvennero tra il territorio lombardo e il resto del mondo. In un viaggio fatto di quasi 500 opere (di epoche, materiali, tipologie e culture quanto mai diverse), il visitatore ripercorrerà alcuni temi della storia globale attraverso una "lente" milanese.
Nella nuova permanente si potranno cercare un mix di sguardi che si allargano e si restringono in cui ritrovare la città, il suo territorio e il suo tessuto sociale ed economico inserito in dinamiche come “l’era delle grandi navigazioni”, la società dei consumi e i passaggi dall’età coloniale alla Milano multiculturale.
Dopo cinque anni intensi e nel secondo autunno dopo lo sconvolgimento per l’emergenza pandemica il museo milanese riparte quindi avvicinandosi ancora di più alla comunità che lo circonda, aprendosi il più possibile al pubblico in ogni sua parte, dalla collezione, alle mostre focus, ai caveaux; un approccio che ha permesso di avvicinarsi al visitatore proponendo sempre un percorso che lo accompagnasse oltre l’osservazione dell’oggetto esposto in vetrina, invitandolo a ragionare su come sia cambiato il nostro rapporto con “l'altro” attraverso i secoli.
“La nuova Permanente del Mudec si mantiene al passo con le trasformazioni della nostra società – spiega la direttrice del Mudec Anna Maria Montaldo – rispondendo al bisogno della cittadinanza di comprendere la contemporaneità e alle richieste e necessità degli educatori di formarsi in chiave interculturale. Il percorso è stato pensato per fornire strumenti che consentano di affrontare temi complessi – come le migrazioni e il colonialismo – con la consapevolezza di quello che è stato il passato, per costruire un futuro di dialogo.”
CONSERVAZIONE ED ESPLORAZIONE PER UN PATRIMONIO DI TUTTI
Il patrimonio del Mudec è imponente e anche il Touring ne ha favorito la conoscenza con l'accoglienza dei suoi soci volontari ai Depositi, nell'ambito dell'iniziativa Aperti per Voi. Nella sua collezione si contano 9000 oggetti di etnografia del Comune di Milano provenienti dai quattro continenti, 800 le opere donate e 300 quelle restaurate finora, 1500 giorni dall’apertura.
In particolare, sono le cosiddette “mostre Focus” a diversificare e rendere più interessante il racconto dei materiali che il Mudec conserva nei suoi caveaux e che rappresentano l’anima del Museo, creando narrazioni più approfondite grazie al costante coinvolgimento di architetti, geografi, astronauti, genetisti, documentaristi ed esploratori, nel senso più tradizionale e romantico del termine. Il Mudec ha sempre portato avanti anche il lavoro archeologico di campo, che ha permesso di totalizzare migliaia di reperti classificati ad uso delle comunità e dei musei locali in Perù e in Argentina, e mappare migliaia di metri quadrati di strutture archeologiche, contribuendo alla salvaguardia dei siti nativi. Un patrimonio da tutelare e valorizzare.
INFO E CONTATTI
- Scopri di più sul Mudec di Milano, vai al sito www.mudec.it