Nelle camere d’albergo tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo portato via qualcosa. I più morigerati saponette e flaconcini di shampoo, i più sfacciati ciabatte e asciugamani, i più folli (ed è successo davvero) il minibar o altre parti del mobilio, i più distratti… le chiavi.
C’è una cosa però che sembrerebbe essere lì apposta da usare non solo mentre si soggiorna… ma anche dopo. Parliamo dei mini taccuini e delle penne, entrambi griffati. Ci sono perfino collezionisti di questi oggetti, e possiamo intuire il fascino di scrivere, al proprio ritorno, la lista della spesa su un foglio intestato Hilton o un altro hotel a 5 stelle. In fondo questi bloc notes non valgono nulla e al tempo stesso sono senza prezzo, poiché non è possibile acquistarli.
Con un’intuizione geniale, gli inglesi di Herb Lester Associates, specializzati in mappe e guide di viaggio, hanno ideato gli Hotel Notepad, ovvero bloc notes di alberghi che non esistono… se non nella fantasia.
Si tratta infatti di alberghi resi celebri dal mondo del cinema: ci sono dunque lo spettrale Overlook Hotel di Shining, l’onirico The Great Northern Hotel della serie tv Twin Peaks; c’è il discreto Taft Hotel dove il giovane Dustin Hoffman s’incontra con Mrs. Robinson/Anne Bancroft ne Il laureato; e c’è il Bertram Hotel dell’omonimo romanzo di Agatha Christie (poi diventato un film) con Miss Marple.
Diritti d’autore permettendo, il filone è pressoché inesauribile: ci aspettiamo di vedere presto il meraviglioso Grand Budapest Hotel dell’omonimo film, e per chi vuole risparmiare anche il motel più famoso della storia del cinema: il Bates Motel, gestito da Norman Bates e dalla sua mamma. Un luogo, questo, dove difficilmente i clienti si azzarderebbero a rubare qualcosa… soprattutto dalla doccia.