Fiumi di foglie colorate, castagni che si infiammano, filari di vite che virano al giallo. L’autunno in Ticino è un’esplosione di bellezza che si può sfruttare grazie alle temperatura ancora miti, perché certo, è Svizzera, ma è anche un po’ Italia, non solo per la lingua, ma anche per il clima.
Per esempio si può percorrere il ponte tibetano Carasc, a Monte Carasso, ad appena pochi chilometri di distanza da Bellinzona. Un sentiero costeggia varie tenute vinicole che invitano a degustare il  Merlot ticinese. Prima si tocca Curzútt, iborgo con le casette di pietra che si è guadagnato il Premio Wakker dell’organizzazione Patrimonio svizzero. Ma il punto culminante dell’escursione: il ponte tibetano, che con i suoi 270 metri è tra i ponti sospesi più lunghi della Svizzera. L’attraversamento, al di sopra di una gola profonda cento metri, è garanzia di emozioni forti per grandi e piccini e di magnifiche vedute del paesaggio tinto dei luminosi colori dell’autunno.
Merita anche un’escursione sulla Ferrovia Centovalli, che collega Domodossola, nell’alto Piemonte, a Locarno, sul Lago Maggiore e si snoda tra boschi incendiati dai colori autunnali, spettacolari gole e ponti che offrono meravigliosi scorci panoramici. Giunti alla stazione di Verdasio, si smonta dal treno per salire sulla piccola funivia che porta a Rasa, uno degli ultimi abitati ticinesi senza auto. È questo il punto di partenza di un itinerario di circa 9 chilometri che, snodandosi intorno ai 900 metri di altezza con una vista incredibile delle Centovalli. Il percorso passa per Terra Vecchia e Bordei, un delizioso paesino con tante belle case in pietra restaurate, e imbocca poi un ripido sentiero che porta a Palagnedra. Vale senz’altro la pena di fare una capatina nella chiesa di San Michele per ammirarne i pregevoli affreschi prima di dirigersi verso la stazione e riprendere il treno per tornare a Locarno.
Si può poi partire alla scoperta dei vigneti del Mendrisiotto, per scoprire l'antico rapporto tra viticoltura e regione. Le abbondanti ore di sole, le scarse precipitazioni e le particolari caratteristiche geologiche dell’area la rendono un luogo ideale per la coltivazione della vite. Un percorso che porta dalla Piana del Laveggio ai pendii del Monte San Giorgio e attraversa pressoché tutti i paesi del Mendrisiotto occidentale – piccoli borghi con tradizioni secolari. Si tratta di un’escursione interessante, ma piuttosto lunga e impegnativa, che può essere suddivisa in più tappe grazie all’ampia rete di sentieri della zona.
Info: ticino.ch