Dopo oltre trent'anni di abbandono e degrado, aste deserte e tentativi falliti di acquisto il Castello di Sammezzano a Leccio, nel Comune fiorentino di Reggello, uno dei più straordinari esempi di architettura orientalista in Italia, è salvo. Lo scorso 28 aprile la famiglia dell’imprenditore Giorgio Moretti, nota a Firenze anche per l'impegno civico con gli "Angeli del Bello", associazione di volontariato che si occupa della cura degli spazi pubblici, l’ha acquistato per una cifra che si aggira intorno ai 18 milioni di euro, con un investimento complessivo previsto di almeno 68 milioni per il restauro integrale del castello e del parco.

foto panoramica del castello di Samezzano

Questa iniziativa arriva anche grazie alla spinta del movimento civico Save Sammezzano, che da anni si batte per la salvaguardia e la riapertura del sito. Inserito nel 2019 tra i sette siti culturali più a rischio in Europa il castello, costruito nel 1605 e trasformato tra il 1843 e il 1889 dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona (1813-1897), è un unicum architettonico in Europa grazie alle sale policrome, cupole traforate, archi intrecciati, stucchi elaborati e mosaici in ceramica che riflettono una originale interpretazione dello stile orientalista che mischia influenze arabe, mogul, indiane, moresche, realizzati da maestranze locali e da artigiani arrivati dal Nordafrica.

Il castello copre una superficie di 180 ettari e vanta un parco storico di 50 ettari con una serie di edifici colonici. È stato il set di film come "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone con Vincent Cassel e Salma Hayek e di alcuni video musicali.

Il progetto prevede il restauro completo del castello, con particolare attenzione al piano nobile e alle 365 stanze, il recupero e valorizzazione del vasto parco secolare che circonda l'edificio e l'abbattimento dell'ecomostro in cemento armato costruito a pochi metri dal castello. Nei progetti della proprietà una parte dell’edificio sarà aperta al pubblico e destinata ad ospitare un museo dedicato alla storia e all’arte del castello. La restante sarà trasformata in una struttura ricettiva e spazi per eventi, esposizioni e matrimoni.