
Autonomo fin dal 1921, l’arcipelago di 6.500 isole nel mar Baltico è un paradiso naturale con bandiera, governo, polizia e regime fiscale propri.
Passaporto finlandese, lingua svedese, mani da pescatore, cuori da marinaio, le isole e isolette dell’arcipelago, al centro della rotta commerciale est-ovest, sono state in passato contese da re e zar. Passate di mano in mano, hanno visto arrivare vichinghi, svedesi, russi, danesi e finlandesi. Commercianti, soldati, pirati e sovrani che hanno lasciato tracce importanti non solo nel territorio ma anche nel dna dei suoi abitanti, che per un terzo provengono da 92 Paesi.
Unica città e capoluogo della provincia autonoma, Mariehamn ospita il parlamento e circa il 40 per cento della popolazione, 11mila persone. Fondata nel 1861, quando l’arcipelago era un avamposto dell’impero russo, deve il proprio nome alla zarina Marijia Ale-kandrovna, moglie di Alessandro II. La città, che borda di bianco, giallo e rosa una penisola ai cui lati si trovano il porto turistico e quello a cui attraccano le navi che la collegano giornalmente con Finlandia, Svezia, Lettonia ed Estonia, conserva l’impianto a scacchiera ideato da Georg Theodor von Chiewitz e alcuni edifici progettati da Lars Sonck, uno dei maestri dell’architettura finlandese, come il municipio del 1939 e l’edificio del ristorante ÅSS Pavillon. Città di marinai e armatori come Gustaf Erickson, che fino agli anni Trenta del Novecento aveva dato vita alla più vasta flotta di velieri del mondo impegnati nel commercio del grano dall’Australia all’Europa, Mariehamm, con i suoi ampi viali alberati, ha un grosso debito verso il mondo femminile.

Oltre che il nome, infatti, deve ancora a una signora la sua fisionomia: Hilda Hongell, la prima donna capomastro e poi architetto dell’emisfero occidentale. A lei, fra le fine del XIX e i primi del XX secolo, si deve la progettazione di molte ville, per un totale di ben 144 edifici e il suo contributo alla trasformazione della città in una località balneare alla moda, con la creazione di appartamenti spaziosi con terrazze, destinati ai turisti. Sempre a lei si deve l’introduzione nelle Åland dei motivi tipici dell’architettura svizzera, come si può ben vedere nelle case in legno dai delicati colori pastello allineate lungo le vie Mariegatan e Södragatan, mentre il bel museo navale, ricco di polene e sestanti, tutto da visitare insieme all’imponente quattro alberi Pommern costruito nel 1903 a Glasgow e ormeggiato di fronte, racconta l’epopea navale delle Åland.