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È dal Novecento che l’Italia cessa di essere un Paese visitato solo dagli stranieri e inizia a generare un turismo domestico, costituito da italiani che viaggiano, sia pure appartenenti a fasce limitate di popolazione. A costoro è rivolta l’attività del Touring Club Italiano che, nato per supportare i cicloturisti, nel giro di pochissimi anni diventa punto di riferimento per tutti i viaggiatori: organizza gite in bicicletta e su gomma in tutta la Penisola, edita una cartografia di prim’ordine, pubblica guide turistiche, si attiva per il miglioramento della rete stradale e delle strutture ricettive.
Queste iniziative concrete si innestano, però, su alte idealità: compito del Touring è “di far conoscere l’Italia agli italiani”, soprattutto quella parte sconosciuta ed esclusa anche dalla tradizione del Grand Tour che portava i viaggiatori inglesi e tedeschi nelle principali città d’arte del Bel Paese. Si inseriscono in questa cornice le grandi Escursioni nazionali organizzate dal TCI negli anni Venti e Trenta nelle regioni meridionali – Sardegna, Calabria, Sicilia – documentate in alcune fotografie proposte.
Sono decenni, quelli tra le due guerre, che vedono l’affermazione di nuovi tipi di viaggi e di vacanze, dalle crociere nel Mediterraneo, al rinvigorito turismo termale, già diffuso dalla metà dell’Ottocento con la moda salutista dell’idroterapia, alle gite scolastiche, inventate proprio dal Touring, alle colonie elioterapiche, che permettono a molti bambini di beneficiare di soggiorni al mare.