Ci sono mostre fatte solo per accontentare gli occhi, per il puro godimento estetico, con i soliti grandi nomi, quadri famosi, facili suggestioni. E poi ci sono mostre pensate per esplorare vie nuove, per raccontare storie poco conosciute, per tracciare collegamenti insoliti. È questo il caso di Impressionisti. Alle origini della modernità, aperta al Maga di Gallarate(Va) fino al 9 gennaio 2022 (museomaga.it).
Una rassegna diversa che, insieme ai maestri del gruppo impressionista, presenta anche i lavori di artisti come Gericault o Courbet, che hanno anticipato, affiancato, stimolato il vasto movimento che ha gettato le basi del rinnovamento del linguaggio artistico. In esposizione 180 fra dipinti, disegni, incisioni, sculture, firmati da Alfred Sisley, Vincent Van Gogh, Edourd Manet, ma anche dai meno conosciuti Zacharie Astruc, Henri Biva o Girard Firmin, accompagnati da abiti da cerimonia di fine Ottocento e da una selezione di vetri e ceramiche Art Nouveau.
Un percorso d’arte cui avvicinarsi con lo spirito del viaggiatore per esplorare una rassegna stimolante e coraggiosa, scandita dai titoli di capolavori letterari di fine Ottocento.