Aspettano solo che gli sia permesso di riprendere il mare le decine di migliaia di marittimi impiegati a bordo delle nave da crociera italiane. Migliaia di persone tra animatori, camerieri, ufficiali, capitani e personale sanitario che hanno passato le vacanze di Natale in quarantena a bordo delle loro navi ferme in porto, pronte a partire da dopo l’Epifania. Perché così era previsto dai decreti governativi che avevano interrotto l’attività crocieristica per le vacanze di Natale, quanto tutto il Paese era finito in lockdown. Poi ulteriori decreti hanno dilatato le restrizioni fino a data da destinarsi, e tutto si è nuovamente fermato. Eppure il settore ha dimostrato di essere capace di attrezzarsi per garantire la massima sicurezza sia del personale che dei viaggiatori. riuscendo a far viaggiare fino ad oggi in modo responsabile e sicuro oltre 60.000 crocieristi.
Come ? «Inserendoli di fatto all’interno di una bolla di protezione anche a salvaguardia delle comunità locali e senza rappresentare alcun peso - né economico né organizzativo - per le strutture sanitarie a terra» secondo quel che dichiara la CLIA, Cruise Lines International Association, l’associazione di categoria. In questi mesi le aziende crocieristiche italiane hanno sviluppato insieme alle autorità nazionali e locali, un protocollo che tiene conto degli input dei migliori virologi, medici ed esperti di fama internazionale, di istituti clinici e università specializzate, e ha mostrato la straordinaria capacità dell’Italia di approntare soluzioni innovative. Tra le misure previste dal protocollo, che finora nessun altro settore in Italia né al mondo ha eguagliato per complessità e completezza, vi sono lo screening sanitario universale degli ospiti e dei membri dell’equipaggio prima dell'imbarco con i tamponi COVID-19 (antigene e Pcr se necessario, anche durante la crociera) oltre al controllo della temperatura, la compilazione di un questionario sanitario, le procedure di igienizzazione e pulizia degli ambienti con l’utilizzo di prodotti disinfettanti di tipo ospedaliero, il potenziamento dei servizi medici a bordo, un piano di emergenza attuabile in stretta collaborazione con le autorità di terra competenti nell’eventualità anche solo di un caso sospetto a bordo, tecnologia di ultima generazione per il contact tracing di tutte le persone a bordo delle navi. Ora non reste che tornare a prendere il mare.