L’avevamo lasciata con Las Vegas all’orizzonte e il vento che si divertiva a spingere in senso contrario. Maggio è alle spalle, gli stati macinati sono stati tanti, ma ritroviamo Paola in forma, a pedalare a tutta verso i monti Appalachi, città di Cherokee, stato dello Yowa, direzione grande Nord.
La nostra testimonial di
Bike the Nobel sta proseguendo nel
viaggio attraverso i 48 stati attigui degli Stati Uniti d’America. Obiettivo: realizzare l’itinerario in
48 giorni, per un totale di oltre
12.000 chilometri, con circa
60.000 metri di dislivello. Non è la prima volta che Paola pedala negli Stati Uniti: già l’aveva fatto nel 2014 durante il giro del mondo in bici, per cui aveva realizzato il
Guinness World Record.
In queste ultime settimane il vento ha continuato a fare il suo giro (spesso in direzione avversa Nord vs Sud), ma in un viaggio così impegnativo tante sono le variabili da affrontare. Nella prima decina di maggio a farsi sentire sull’asfalto è stata la temperatura del New Mexico, mentre la colonna sonora sulla mitica Historic Route 66 era offerta gentilmente dai Trucks made in Usa e dai treni merci che sfilavano a pochi metri dalla bicicletta.
DAL COLORADO AL NORD DAKOTA
Poi è stata la volta del sole abbagliante del Colorado, delle fattorie del Kansas, poi Wyoming e Montana, per arrivare in Nord Dakota, punto più alto della cartina, (verso la 18-19sima tappa) con la colonnina che scende anche verso gli zero gradi centigradi.
DIREZIONE SUD-EST, LE PRATERIE
In direzione sud hanno fatto compagnia a Paola il vento sempre a sfavore e infinite strade che tagliano immense praterie. L’elenco degli States da toccare con i copertoni è lunghissimo, un ginocchio ha scricchiolato, ma la strada per la meta si accorcia a colpi di 290 chilometri di media al giorno.
Doppiata la Louisiana, Paola ha rivissuto le emozioni del suo Tour intorno al mondo e soprattutto ha abbandonato il pile per consumare la crema solare, con il sole a picco e i 35 gradi del Mississippi.
Paura dei camion, scoramento per la stanchezza, emozioni che affiorano l’hanno spinta fino in California.
Nel frattempo Nibali ha vinto il Giro d’Italia scacciando fantasmi e catene che cadono, forse di buon auspicio per la “nostra” ormai a poche tappe dall’arrivo. Paola saluta sempre con “Keep brave!”, ma con il Tour de France alle porte il nostro incitamento è di marca transalpina… donc “tête dans le guidon!”, Alé Paola: meno 16 Stati all’impresa.