Il 12 marzo si è svolto nel Punto Touring di Roma, in piazza SS. Apostoli, un incontro con Emanuele Trevi.

Il vincitore del premio Strega nel 2021/22 con il romanzo Due vite ha appena pubblicato La casa del mago per l’editore Ponte alle Grazie. Un romanzo-verità dove si muove nel suo mutevole territorio, tra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento. Forse il suo più personale, commovente e ironico e umoristico libro. 

Lo abbiamo invitato nella sede romana del Touring Club Italiano anche per farci raccontare della sua altra grande passione, accanto a quella di scrivere: viaggiare

Un argomento che con la complicità dell’amico e giornalista Marco Mottolese è stato oggetto di una bella corposa intervista sul numero di febbraio della rivista Touring. 

L'incontro con Emanuele Trevi al Punto Touring di Roma - foto di Sofia Vittoria Renzi

Ma una cosa è stato leggerlo nei binari di una pagina scritta, un’altra è stato ascoltarlo, senza tagli né limitazioni di spazio e quasi di tempo (la conversazione è durata quasi due ore) dalla sua stessa voce. 

Così davanti a una cinquantina di ospiti che riempivano lo spazio della libreria, letteralmente circondato di carte, guide, manuali e romanzi di viaggio, Emanuele Trevi ha raccontato il suo intenso rapporto con il mondo del muoversi, nel mondo e nei piccoli spazi di prossimità, di come sia come sia nata questa sua voglia di viaggiare spinto dal desiderio di toccare con mano, di vedere con gli occhi, di sentire quasi le opere d’arte che andava studiando a scuola e che son state la sua grande passione quando fin da ragazzo aveva deciso di diventare uno storico dell’arte. 

Ci ha narrato dei Paesi che gli parlano e quelli che lo fanno meno; della sua attrazione fatale per la Grecia e per l’India, due Paesi legati da storiche antiche tradizioni politeiste; dei suoi mezzi di trasporto preferiti per spostarsi, «il treno cento volte»; delle sue preoccupazioni sull’overtourism, che lui ha definito “turismo predatorio”, e dei suoi segreti per evitarlo; dei suoi autori di riferimento, da Chatwin a Danielou a Bouvier. E poi scoppiettanti riflessioni, come quella sulle differenze tra il nord e il sud del mondo, quest'ultimo cui si sente più legato… e ancora confessioni sul piacere del viaggiare che gli ha dato la carica di vitalità necessaria a superare le sue ansie e la sua innata pigrizia… 

È stato difficile interromperlo, riportarlo alla classica dialettica della intervista domanda/risposta. A Trevi è bastato un accenno, uno spunto, una mezza domanda, per partire con un suo personalissimo flusso di immagini, concetti, rimbalzi dialettici e giravolte sorprendenti quanto intense. Così abbiamo lasciato parlare.

In questi spezzoni, girati da Sofia Vittoria Renzi, un riassunto dell'incontro.