
Una volta di Lisbona si diceva che era una città sonnolenta. Per secoli testa di un vasto impero sparpagliato in tutto il mondo, la capitale portoghese era un po’ la bella addormentata d’Europa: adagiata a un passo dall’Atlantico, intenta a specchiarsi nel suo passato, piacevolmente decadente, affascinante come quelle signore di buona famiglia rimaste senza marito, chiuse in una sontuosa casa ma intente a centellinare la ricca eredità. Poi qualcosa si è mosso – la riconquista della democrazia, l’ingresso nella Unione, la capacità di rinnovare lo spazio abitato e la sua antica vocazione commerciale –, e Lisbona ha preso se non proprio a correre, perlomeno a muoversi.
Oggi, come racconta la nuova edizione della Guida Verde TCI Lisbona, la capitale portoghese è un luogo radicalmente diverso da quello di 15 anni fa. Ma soprattutto è un luogo che cambia di anno in anno – specie per via del turismo che è diventata la prima industria cittadina, ma anche grazie all’arrivo di migliaia di espatriati di ogni generazione – diventando sempre più cosmopolita, che poi, a ben vedere, è sempre stata la sua vocazione perlomeno dai tempi mitici delle scoperte.

Spazio all'arte contemporanea
Per dire, a inizio dello scorso autunno ha riaperto il CAM, il Centro di arte moderna della Fondazione Gulbenkian, ridisegnato dall’architetto giapponese Kengo Kuma e immerso nel verde del giardino, uno dei più piacevoli della città che per l’occasione è stato ampliato per creare una fitta foresta urbana. Al suo interno trova posto la collezione modernista della Fondazione, con artisti britannici, francesi e dei più importanti nomi del Novecento portoghese, come Helena Almeida, Paula Rego e Maria Helena Vieira da Silva.
Mentre a inizio primavera nelle strutture di un vecchio ospedale, il palazzo Condes da Ribeira Grande nel quartiere di Alcantara – in rua Junqueira a due passi dal Tago – ha aperto il Macam, Museu de Arte Contemporânea Armando Martins che espone la collezione privata di questo imprenditore portoghese che ha fatto fortuna nel ramo edilizio in Brasile ed è tornato a investire nel suo Paese.

Nuovi hotel in arrivo
All’interno a breve aprirà anche un nuovo albergo a cinque stelle – Macam hotel – con 64 stanze, uno dei 54 che dovrebbero aprire quest’anno. Un numero oggettivamente enorme – attualmente in esercizio ce ne sono 334, la crescita di stanze disponibili sarà del 16% –, che riflette il successo turistico – forse eccessivo – della capitale lusitana in questi anni, che lo scorso anno ha ricevuto oltre 30 milioni di visitatori. Alberghi nella maggior parte dei casi orientati al mercato del lusso, che vengono ricavati dai tanti vecchi palazzi dei quartieri centrali che per decenni non hanno ricevuto manutenzione e men che meno erano stati ristrutturati.

Ciclabili e parchi, lo spazio pubblico si rinnova
Ma il fervore edilizio di Lisbona non è solo alberghiero, si vede anche nel rinnovamento dello spazio pubblico. Il più eclatante per chi la visita è la riconquista da parte della città di quella che i portoghesi chiamano la “frente riberinha”, ovvero il lungofiume che fino a qualche anno fa era quasi totalmente occupato dalle strutture del porto, e invece oggi è stato ridato alla città. Lo scorso ottobre ha aperto la Ciclovia Riberinha Oriental, ovvero quella che va dal parco delle Nazioni, sede di Expo 1998, alla praça do Comercio, vasto epicentro della vita cittadina. Dodici chilometri che a breve saranno collegati con la Ciclovia che dal centro segue il corso del Tago in direzione Atlantico, fino ad Algés, ben oltre la zona di Belém, dove si trovano il Centro Culturale, il monastero dos Jerónimos e la Pastelaria di Belém, quella dei dolcetti diventati iconici. Un ulteriore tassello al progetto della Municipalità che entro la fine dell’anno vuole arrivare a 263 chilometri di ciclabili sicure.
Minore come impatto reale, ma assai simbolico della voglia di non essere solo una città turistica, l’apertura dei Jardins do Bombarda, ricavati negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico del vivace quartiere residenziale Arroios, nella zona che dal centro va verso l'aeroporto, creati grazie a un progetto comunitario fortemente voluto dai residenti. La città sonnolenta ha decisamente cambiato ritmo.
INFORMAZIONI
- Turismo Lisbona: visitlisboa.com
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