Dopo oltre centocinquanta anni, l'isola di Budelli, perla dell'arcipelago sardo della Maddalena, torna nelle mani dello Stato. Sono stati necessari una mobilitazione pubblica partita dalla rete, un emendamento alla Legge di stabilità 2014 e quasi tre milioni di euro (2,94) per far sì che la piccola isola, celebre per la sua spiaggia rosa, passasse dalla proprietà di un privato al demanio pubblico. Il 7 gennaio infatti, a circa ventiquattro ore dal termine fissato per l'esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato, il presidente dell'ente parco nazionale dell'arcipelago di La Maddalena, Giuseppe Bonanno, ha depositato presso il tribunale di Tempo Pausania gli atti necessari per avviare la pratica e sottrarre l'isola a Michael Harte, imprenditore neozelandese e attuale proprietario che ha acquistato l'isola l'8 novembre del 2013.
UN FINALE A LIETO FINE? Sembra che la vicenda si sia conclusa nel migliore dei modi, ma non tutti la pensano così. Come spesso accade infatti, non mancano le polemiche. Da un lato quelli favorevoli all'iniziativa come l'ex ministro dell'ambiente, Pecorario Scanio, promotore della petizione online per restituire Budelli allo Stato, il presidente dell'ente parco Giuseppe Bonanno e il Touring Club Italiano (leggi l'articolo), dall'altro il fronte dei contrari costituito dall'imprenditore Harte e da alcune associazioni ambientaliste. Mentre Bonanno ringrazia le forze politiche della Commissione bilancio del senato che hanno approvato l'emendamento e in particolare i senatori di Sinistra ecologia e libertà che hanno sollevato la questione, i contrari sostengono che i tre miliardi di euro destinati a Budelli siano risorse sprecate, soprattutto dopo l'alluvione che ha colpito la Sardegna. Secondo loro l'isola è già protetta da severe norme (tra cui il divieto di edificazione assoluto) che ne tutelano l'integrità, a prescindere dalla proprietà pubblica o privata. L'ex ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha contestato questa critica spiegando che i soldi destinati all'acquisto di Budelli “sono in capo a tabelle del ministero dell'Economia e non dell'Ambiente" e quindi quel denaro non è stato sottratto alla tutela dell'ambiente. L'ex ministro ha infine spiegato che “con questa acquisizione lo Stato ha compiuto il suo dovere istituzionale”.
LA REAZIONE DI HARTE. Deluso per la decisione l'imprenditore Michael Harte, sincero ambientalista che più volte ha assicurato le sue intenzioni di trasformare l'isola di Budelli in un osservatorio della vita marina. Negli ultimi giorni del 2013 Harte ha anche scritto al ministro dell'Ambiente Andrea Orlando per proporre una collaborazione tra pubblico e privato per preservare il delicato ecosistema dell'isola e renderla un museo a cielo aperto, sottolineando che “sono i vincoli legali che tutelano l'isola, non la sua proprietà”.