Là dove c’era l’enorme stabilimento della Philips presto ci sarà qualcosa di completamente nuovo e unico per i Paesi Bassi. I 28 ettari del quartiere Strijp-S rappresentavano il fiore all’occhiello della ricerca tecnologica olandese, ma anche europea. Televisori, radio, musicassette e molto altro usciva quotidianamente da queste fabbriche per invadere il mercato e le case di chiunque. L’esportazione delle produzioni in altri Paesi ha però, tra la fine del secolo scorso e gli inizi del terzo millennio, lasciato silenziosi e inutilizzati molti spazi. Ancora per poco però.
Dopo 90 anni, questa parte della città chiusa alla maggioranza degli abitanti (a meno che non ci lavorassero), dà il via a un progetto complesso e affascinante che si propone di trasformarla in un nuovo polo creativo mettendo Eindhoven al centro della ribalta sotto una nuova luce. Oltre alle unità abitative (circa 2.500 previste), gli spazi enormi e vuoti stanno già diventando ambitissimi tra creativi e designer che inaugurano qui i loro atelier mantenendo fede al loro ruolo di precursori. Ma non basta. I più giovani possono già scatenarsi in un gigantesco skate park mentre gli appassionati di teatro e musica possono frequentare il teatro Plaza Futura o la seconda sede del museo municipale Van Abbemuseum. E la Philips? Non abbandonerà completamente il sito, anzi, sperimenterà in loco tutte le ultime novità nel campo dell’illuminazione. Una porta luminosa segnerà l’ingresso al quartiere, le strade avranno anche una pavimentazione particolare e gli alberi saranno essi stessi fonti luminose grazie a lucciole artificiali. Una rivoluzione illuminista e decisamente illuminata per la città-fabbrica che, entro il 2020, trasformerà Eindhoven in una novella ville lumière.