Ad amar la matematica si potrebbe dire che una città non è altro che la somma dei suoi abitanti. Uno, più uno, più uno e si arriva subito a un milione. Il risultato di questa addizione è il volto stesso di un luogo, con le sue storie e le sue vicende. Dunque per raccontare la storia di una città occorre raccontare la storie dei suoi abitanti, quasi che per parlare di un corpo si dovesse parlare del sangue che scorre nelle sue vene. Sarà per questo che la Comunidad di Madrid, il municipio della capitale spagnola, ha deciso di creare l’Archivio fotografico della città di Madrid.
Un progetto collettivo che parte dalle immagini dei cittadini che donano i loro album familiari. Un modo per raccontare le storie della vita di tutti i madrileni. All’appello hanno risposto in centinaia, così in pochi mesi sono state raccolte oltre 25mila immagini tutte digitalizzate e disponibili sul sito dell’archivio. Un archivio che raccoglie centocinquant’anni di scatti, dalla metà del secolo XIX fino all’avvento della fotografia digitale. E da qualche settimana l’archivio madrileno ha allestito anche un’esposizione Madrileños. Un Álbum Colectivo (sala de Exposiciones de Canal de Isabell II, strada Santa Engracia 125, Madrid). Una selezione di 450 scatti di madrileni autentici presi nel tinello e per strada, alle feste di compleanno e alle partite dell’oratorio, giovani a modo e contadini appena inurbati. Tutto lo spettro del paesaggio umano che rende viva e stupenda qualunque città.