C’è stato un momento in cui Milano era davvero sulla cresta dell’onda. Epicentro culturale, di innovazione, stile e glamour. Un’epoca nella quale erano le persone a fare la differenza, a trasformare una città fondamentalmente operativa in creativa. A raccontarle, attraverso la fotografia, Maria Mulas i cui scatti sono ora al centro di una mostra al Palazzo Reale di Milano (fino all’8 gennaio).
“Maria Mulas è la memoria di quella storia. Sapeva come mettere a proprio agio le persone che ritraeva grazie a una grande capacità empatica”, racconta il curatore del progetto Andrea Tomasetig. Un progetto che parte da lontano.
 
MARIA MULAS E IL VOLTO DI UNA CITTÀ
A Milano Maria Mulas arriva, dalla natia Manerba sul Garda, nel 1956 sulla scia di suo fratello Ugo, punto di riferimento della fotografia italiana. Grazie a lui inizia a frequentare il mondo artistico degli anni Sessanta e inizia a scattare ritratti. Le vengono particolarmente bene proprio perché, come dice Tomasetig, ha una grande capacità di mettere a proprio agio le persone da fotografare.
Nel 1976 la prima mostra personale alla galleria milanese Il Diaframma di Lanfranco Colombo e da quel momento la svolta che la condurrà a viaggiare, scoprire, conoscere il mondo culturale italiano che racconterà per tutti gli anni Settanta, Ottanta e Novanta. Con Milano che diventa punto di osservazione privilegiato.
 
Krizia nel suo studio ritratta da Maria Mulas nel 1983​
“L’archivio di Maria Mulas è ricchissimo. La mostra che inauguriamo a Milano segue quella che, con l’Istituto di cultura italiana a Bratislava, abbiamo organizzato lo scorso giugno. Accogliere qui il suo lavoro è sembrato naturale e sensato perché Maria Mulas è riuscita a raccontare la stagione forse più bella della città” continua Tomasetig. Un tuffo quindi nel recente passato per questa esposizione promossa dal Comune di Milano e dall’Archivio Maria Mulas e allestita nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale. 
Il percorso di visita è suddiviso in sei sezioni: Architettura e design, Letteratura ed editoria, Moda, Arti dello spettacolo, Milano cosmopolita e Maria nel mondo. Per motivi di spazio non saranno esposte tutte le foto scattate nel corso di una carriera intensa, ma la selezione di un centinaio di immagini è sufficiente per capire sia uno stile sia un periodo storico.


Gae Aulenti in una foto di Maria Mulas
IL MADE IN ITALY ALLA CONQUISTA DEL MONDO
La moda quindi, il biglietto da visita forse più importante per Milano all’estero; ed ecco i ritratti di Giorgio Armani, Krizia, Ottavio Missoni, Miuccia Prada, Gianni Versace, tutti giovani, belli, in ascesa verso l’olimpo dello stile.
E poi l’altro marchio di fabbrica milanese, il design, con Bruno Munari, Gio Ponti, Gae Aulenti, Enzo Mari, Vico Magistretti, Ettore Sottsass a fare da apripista per molte generazioni a venire. E ancora la cultura con Giorgio Bocca, Gillo Dorfles, Giorgio Strehler, Ornella Vanoni, Carla Fracci, Dario Fo, Fernanda Pivano… impossibile elencarli tutti, meglio vederli in mostra e capire così la città: “È stato un periodo d’oro, Milano era il volto più bello dell’Italia e Maria Mulas ce l’ha raccontato con umanità”, conclude Tomasetig. Un volto per un’immersione nostalgica, ma anche uno stimolo per le nuove generazioni.
Bruno Munari in un ritratto di Maria Mulas del 1980

INFORMAZIONI
- La mostra “Maria Mulas. Milano, ritratti di fine ‘900” è aperta fino all’8 gennaio a Palazzo Reale di Milano.
- L’ingresso è gratuito. Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19.30; giovedì chiusura alle 22.30; www.palazzorealemilano.it.