Che volto avrà la mobilità sostenibile nei prossimi anni? Che cosa vorrà dire viaggiare nel 2035, quando in Europa non saranno più in vendita veicoli con motore a combustione? Dopo cinque anni di stop causa pandemia, il rinato Salone di Ginevra – aperto fino al 3 marzo – offre alcuni spunti interessanti, nonostante l’assenza di parecchi tra i grandi marchi, a partire da tutto il mondo del Made in Germany.

L’iperbole è fondamentale per catturare l’attenzione del pubblico. Non c’è quindi da stupirsi se il debutto del gigantesco fuoristrada U8 abbia previsto un tuffo (in collegamento via drone) nel lago Lemano. Sviluppati a Shenzen dal colosso cinese BYD – primo costruttore mondiale di auto elettriche e ibride nel 2023 – per il nuovo marchio extra lusso Yangwang, questi cinque metri abbondanti di cromature, pelle e radica non sono andati a fondo. Lo U8 non è un motoscafo da diporto; ma galleggia ed è in grado, solo in caso di emergenza come precisano i tecnici, di spostarsi in zone inondate o in acque interne grazie ai quattro motori elettrici orientabili per un totale di 1100 cavalli di cui dispone. Gli stessi che a terra, dove l’autonomia è dell’ordine di 800 chilometri, gli consentono di girare su se stesso o muoversi “a granchio”. Un’idea originale, carica di pragmatismo asiatico, per insidiare il primato tutto britannico del Range Rover in questo settore.

Dimensioni importanti pure per il nuovo van elettrico Gravity sviluppato dalla californiana Lucid, nata nel 2007 e già presente in alcuni paesi europei tra cui Germania e Norvegia con la berlina Air Sapphire, la quattro porte di serie più potente (oltre 1200 cavalli) al mondo. Gravity di cavalli ne conta solo 800 e offre tre file di poltrone individuali con tutti i comfort, nonché la possibilità di abbatterle a comando per caricare bagagli ingombranti, surf o una coppia di biciclette. Risultato: un viaggiare on the road molto hollywoodiano, a partire dall’autonomia delle batterie, dell’ordine di 700 chilometri.

Più vicina alla fantascienza l’esperienza di viaggio proposta dal mettersi al volante (in realtà più una cloche da aereo) delle due novità firmate da IM, marchio di lusso di Saic, il più importante costruttore di auto cinese che porta al debutto la nuova tecnologia delle batterie allo stato semisolido. Se le linee esterne di berlina e suv richiamano la concorrenza tedesca, Porsche per fare un nome, l’interno è da astronave, con un parabrezza oscurabile elettronicamente che arriva fino a metà tetto e la plancia composta da un’unico display a tutta larghezza. Per non parlare della possibilità, apprezzata in Oriente dove lo chauffeur è un segno di affermazione sociale, di trasformare la poltrona posteriore destra in una confortevole chaise-longue per i percorsi più lunghi.

ELETTRICHE SOLO PER RICCHI?

Turismo eco compatibile solo per capitani d’industria, quindi. Decisamente no. Come ricorda l’esposizione di auto d’epoca che fa da corollario al Salone di Ginevra, è vero che proprio nel 1930 Ettore Bugatti tenne a battesimo insieme al carrozziere Binder la monumentale limousine Royale Coupé de Ville, che non a caso era destinata al re di Romania (e oggi vale oltre 28 milioni). Ma due anni dopo nasceva pure quella Fiat Balilla che dette il via alla motorizzazione “democratica” del nostro Paese. Ecco quindi perché è interessante che Renault abbia scelto il salone svizzero per la rinascita della R5, auto cittadina venduta in 9 milioni di esemplari che punta a “democratizzare la transizione ecologica”, come ha sottolineato il presidente del gruppo Renault, l’italiano Luca De Meo.

La Renault R5 è un’auto elettrica realizzata con batterie e motori che non fanno uso di terre rare, sviluppata e costruita interamente in Europa, pensata per un uso urbano e interurbano, quindi con un pacco accumulatori base da 300 chilometri di autonomia per contenere peso e prezzo (sotto la barra dei 25 mila euro). Ma dotata di un sistema ad alta potenza per poter ricaricare rapidamente in caso di lunghe percorrenze e di un assistente virtuale nella strumentazione per aiutare i neofiti dell’elettrico ad affrontare questa nuova tecnologia. Senza dimenticare il fascino di proporzioni e allestimenti interni che si richiamano alla storica R5, nata in pieno ‘68 francese e prodotta dal 1972 al 1984.

Sempre nell’ambito del “raggiungibile” anche le proposte da MG, marchio un tempo britannico oggi controllato dai cinesi di Saic che accanto alla Cyberster, la “prima convertibile elettrica al mondo” (e un po’ ricorda per carattere la storica MGB), ha esposto la compatta MG3, una vettura da 4 metri e 30 di lunghezza con motore ibrido che promette consumi ed emissioni da record, oltre a un listino reso ancora più conveniente del solito dal rifiuto del mercato cinese della combinazione benzina+elettrico, costata alla leader del settore perdite colossali sul più grande mercato al mondo.

Ultra accessibile, pur nella sua essenzialità, la versione camperizzata della crossover Jogger esposta dal marchio low cost Dacia. Destinata agli amanti del campeggio super spartano l’opzione Sleep Pack a un costo dell’ordine di 1500 euro offre un letto a due posti accessibile dal portellone posteriore e un gavone sottostante in cui sistemare bagagli o attrezzature sportive. Una scelta in linea con la filosofia essenziale del marchio, che comunque del fuoristrada Duster ha venduto oltre due milioni di esemplari e proprio a Ginevra ha ne presentato la terza serie.

Più centrate sulla mobilità urbana le proposte ginevrine della già nota Microlino, marchio che tiene alta la bandiera svizzera, e della spagnola Silence, la cui elettrica a due posti Nanocar fa perno su un sistema di batterie rimovibili per la ricarica. In pratica: al posto di perdere tempo a collegare l’auto (in realtà omologata come quadriciclo), si sfila l’accumulatore corredato di rotelle da sotto il sedile, lo si inserisce in uno slot libero nella stazione di scambio e si ritira la batteria carica. Tecnica che ha sedotto l’operatore di sharing Acciona che a breve la proporrà su quadricicli e scooter in condivisione nelle maggiori città spagnole. Senza dimenticare lo storico marchio di cicli motorizzati Motosacoche, protagonista di una rivisitazione glamour con propulsore elettrico di un veicolo il cui concetto è nato agli albori del Novecento.

INFORMAZIONI

Salone di Ginevra, fino al 3 marzo 2024. Sito web genevamotorshow.com