Nell’Italia regina dei distretti industriali, ogni territorio ha le sue specializzazioni. C’è chi da una vita fa scarpe sportive, chi maglioni, chi tondini di ferro e chi mobili di desing. Così se dici Parma dici cibo, tanta è la concentrazione nella provincia parmense delle eccellenze alimentari italiane. E non solo per via del Parmigiano universalmente conosciuto e copiato.
Che Parma sia sinonimo di eccellenza alimentare lo testimonia il ricco circuito dei Musei del cibo della provincia di Parma, sei moderne realtà museali dedicate a raccontare la storia di altrettanti prodotti che hanno fatto ricca (e sazia) il cuore della Food Valley. Ci sono quelli ovvi, come il museo dedicato al prosciutto di Parma, a Langhirano, e quello del Parmigiano, a Soragna. Fino al museo della Pasta, a Collecchio, sede di una delle più famose industrie alimentari italiane. Ma c’è anche il museo del Salame, nel castello di Felino, e quello meno ovvio del Pomodoro, sempre a Collecchio: perché forse non tutti sanno che la provincia di Parma è la seconda in Italia per la produzione dei pomodori che vengono trasformati in pelati. Fino al museo del vino, di Sala Baganza, che racconta di un prodotto diffuso ovunque in Italia, ma che in questa zona ha caratteristiche particolari, assai vivaci, declinate dai sapori frizzanti del Lambrusco con le sue schiume rosse e irruente.