Deve essere tutta colpa del nome. Se passi alla storia come Géo, Géo Chàvez, non puoi non diventare un eroe della geografia. Lo devi a te stesso e ai tuoi genitori, anche se loro, va detto, ti avevano battezzato con un semplice Jorge Antonio. Jorge Antonio Chávez Dartnell, nato a Parigi nel 1887 da famiglia di facoltosi banchieri peruviani e morto, tragicamente – si dice sempre così anche quando la morte è eroica – il 27 settembre del 1910 in seguito alle ferite per un incidente dovuto alla stessa impresa che l’ha consacrato: la trasvolata della Alpi. La prima della storia.
Il Circuito Aereo Internazionale di Milano, che aveva messo in palio trecentomila lire come premio per chi fosse riuscito nel primo volo oltre le Alpi da Briga a Milano, aveva tra gli organizzatori il Corriere della Sera e il Touring Club Italiano. Era un’epoca in cui la “macchina volante” – sì, si chiamavano così – era poco più di un trabiccolo leggero fatto di tubi e teli di panno. Del resto il primo aereo, quello dei fratelli Wright, si era staccato da terra da meno di 7 anni, nel 1903. Géo Chàvez volava con un Blériot XI-2, variante di quello che un anno prima aveva traversato la Manica.
Dopo la proiezione ci sarà modo di parlare della vita eroica di Chavéz con il regista Fredo Valla che dialogherà con Piero Carlesi, redattore di Touring, e con Marco Iezzi, curatore del dipartimento trasporti del Museo della Scienza di Milano. Perché alle volte anche cadendo si può salire in alto.
Più in alto delle nuvole,
un film di Fredo Valla, durata 52 minuti
ingresso 7 euro, sconto soci Tci 5 euro



