Sulle carte del Touring la Estrada 47 (o Road 47) non esiste ma i vecchi abitanti dell'Appennino tosco-emiliano ancora se la ricordano. Fu su quella linea militare che passò il fronte e fu stabilita dai tedeschi in ritirata la linea Gotica nell'inverno del 44, il più freddo della seconda guerra mondiale. E se la ricordavano anche i nonni e i genitori di Vasco Rossi a Zocca, e quelli di Francesco Guccini a Pàvana, anche per via del passaggio di uno stravagante contingente di soldati, con un accento cantilenante che ricordava il genovese, bianchi e di colore, per lo più di bassa statura, infagottati nelle divise troppo abbondanti degli alleati americani ma molto diversi per modi, e atteggiamento e distintivi. Portavano, cucito sul braccio e dipinto sull'elmetto, uno scudetto con un cobra che fuma la pipa (per sfatare il pregiudizio di qualcuno che aveva detto: è più facile che un cobra fumi la pipa che un brasiliano vada in guerra). Erano infatti le avanguardie del contingente brasiliano, 25 mila uomini sbarcati a Napoli (su un totale di 70 mila) e spediti sul fronte italiano nel 1942 quando anche loro, spinti dagli Usa e a causa delle navi affondate dagli U-boot nazisti, dichiararono guerra all'Asse.
E così giovanotti carioca e paulisti, che non avevano mai visto la neve in vita loro e mai sparato un colpo si ritrovarono immersi fino al collo nella nevicata più copiosa della guerra a sminare strade e a combattere i nazisti. Radio Berlino in quei giorni lanciò messaggi inquietanti: “Achtung, soldaten. Ora tra i nostri nemici in Italia ci sono anche strani soldati venuti da un paese lontano chiamato Brasile che sembra siano cannibali”, alimentando il panico tra le truppe della Wehrmacht, davvero preoccupate di finire in pentola una volta catturati.
A questi soldati, ignorati o dimenticati (restano dei cippi nei paesi liberati) e alle loro imprese umane – la gente dell'Appennino li ricorda come tra i più gentili e meno violenti – prima che militari (ne morirono comunque circa 500) è dedicato un sentito e toccante film italo-brasiliano, che esce nelle sale proprio nel settantesimo anniversario della Liberazione e che si intitola proprio così: Road 47. Girato dal regista Vicente Ferraz e interpretato da attori brasiliani (tranne il nostro Sergio Rubini) anch'essi alla prima esperienza con la neve.