Ma la mappa della Grande Albania ricordava ai serbi quelli che quotidianamente non dimenticano. Ovvero la perdita del Kossovo, la provincia della Ex-Jugoslavia che nel 1998/99 dopo la guerra tra albanesi (spalleggiati dalla potenze occidentali) e serbi si è staccata ed è diventata, nel 2008, una nazione autonoma. Nazione che la Serbia (e la Russia) non intendono riconoscere. La cause di tanta tensione però affondano ancora più indietro, al lontano 1389, anno della battaglia di Kosovo Polje (detta anche della Piana dei Merli). In quella battaglia i cavalieri serbi vennero sconfitti dagli Ottomani dando il via alla conquista della Serbia da parte di Costantinopoli. La battaglia di Kosovo Polje è un evento fondante per l'identità serba e puntualmente ritorna in tutti i momenti topici della storia balcanica: dall'attentato a Francesco Ferdinando d'Amburgo a Sarajevo il 24 giugno del 1914, al discorso di Slobodan Milosevic nel 1989, quando divenne leader del nazionalismo serbo con tutto quello che ne conseguì.
Un brutto momento, non c'è che dire. Brutto momento che riporta alla memoria ad altre scene di tensione vissute sui campi di calcio dei Balcani oltre 25 anni fa. Allora, era il 13 maggio 1990, allo stadio di Zagabria si stavano affrontando Dinamo Zagabria e della Stella Rossa Belgrado, due delle squadre più forti del Campionato jugoslavo. Ma soprattutto le rappresentati (involontarie o meno è difficile dirlo) del nazionalismo croato e serbo. Sugli spalti quel giorno successe di tutto, molti tra i sostenitori di lì a qualche mese si affronteranno nelle guerre che hanno infuocato i Balcani negli anni Novanta. Ma in campo, come anche ieri, i giocatori non furono da meno, con diversi giocatori della Dinamo feriti e l'intere squadra della Stella Rossa costretta ad abbandonare lo stadio a bordo di un elicottero militare. Questa volta non sarà lo stesso, si spera. Il capitano della nazionale albanese, Cana, è uscito dal campo assiene al capitano della nazionale serba. Si aggiornano gli strumenti, ma alle volta la storia cambia.