Che cos'è lo sfalcio? Difficile dirlo per la maggior parte dei cittadini. Ma per chi vive tra le Dolomiti è un momento chiave dell'agricoltura di montagna: dalla qualità del fieno tagliato sulle pendici della celebre catena montuosa dipende l'intera annata degli allevatori. Annata che per contingenze meteorologiche promette poco di buono, ma in questo weekend sale agli onori della cronaca per tutt'altro motivo.
#SFALCI è infatti il titolo scelto dalla fondazione Dolomites UNESCO per il festival (definito LabFest) che dal 5 al 7 settembre si svolge a La Valle in val Badia (Bz) e vuole mettere l'accento sulla cura del paesaggio. Una sede “minima”, visto che il paese conta 1.300 abitanti, per il “numero zero” di una manifestazione che vuole anche accreditarsi come opportunità per le genti dolomitiche di conoscersi o ritrovarsi. Perché gli abitanti “dell’arcipelago Dolomiti” vivono su un territorio molto vasto di circa 230mila ettari senza riuscire più di tanto a condividere ciò che li accomuna profondamente.
#SFALCI LabFest propone perciò con linguaggi diversi e innovativi una tre giorni di cinema, musica, trekking, fotografia, geologia, letture sul fieno, laboratori perbambini, gare di taglio del fieno e insegnamento della tecnica dello sfalcio a mano. Ovvero di occasioni per vivere insieme l’appartenenza al territorio dolomitico. A partire dalla presentazione della super-foto-di-gruppo scattata in piazza all'intera popolazione di La Valle lo scorso 24 agosto, complice la scala estensibile dei locali pompieri volontari.
Tra gli eventi da menzionare, inoltre, workshop dedicati alla bioedilizia “Costruire in paglia in Italia” (G. Mencarini e E. Cavallo), alla narrazione del paesaggio “Contapassi” (Wu Ming), al cinema “La montagna dal vero” (Fredo Valla), alla fotografia “Il rapporto uomo-natura visto attraverso la tradizionale attività dello sfalcio” (Pixcube) e alla geologia “Un viaggio nel tempo e nello spazio” (Dolomiti Project) che prende spunto dalla presenza a La Valle della celebre formazione di Wengen, peraltro il nome tedesco della località.
Tocco di classe, in tempi di crisi, il Dolomites UNESCO LabFest, si è finanziato col crowfunding, raccogliendo tramite web i 50mila euro necessari alla sua prima edizione, anzi al “numero zero”, come orgogliosamente tiene a sottolineare il suo segretario generale Marcella Morandini.
Info: sul sito del LabFest e su Youtube.