Così, intervistato dal quotidiano La Sicilia, Raymond Bodin non la manda a dire «Non capisco in tutta sincerità come i politici siciliani non riescano a gestire il patrimonio dell’Isola in maniera corretta. Anzi, non lo gestiscono affatto. Da tempo nel mondo intero, non esiste alcun posto con così tanti tesori come la Sicilia. Non esiste un altro luogo con una concentrazione così densa di meraviglie. Eppure, dopo tanti discorsi, continue nomine di assessori regionali, soprintendenti et similia, siamo all’anno zero. L’amara realtà è che la Sicilia non è capace di gestire l’immensa fortuna che ha».
Perché avere il titolo di Patrimonio Unesco porta molti onori, ma comporta anche oneri. L'Unesco infatti prepara dei piani di gestione della diverse aree, piani che se disattesi possono portare alla revoca del titolo. «C'è da vergognarsi nell'assistere all'aggressione continua, al disinteresse, alle inadempienze, al mancato rispetto degli impegni presi, al vuoto progettuale e di proposta per salvare e valorizzare questi patrimoni unici» si legge nel dossier di Legambiente.
La situazione dove non è tragica è paradossale. Alle Eolie il piano di gestione del patrimonio Unesco non è mai partito. Mentre consigli di parchi archeologici che devono gestire aree importanti come quella di Agrigento non vengono nominati per anni per ripicche politiche, con il conseguente blocco di ogni attività non ordinaria. Piani di gestione che non sono stati neanche scritti, come per Pantalica; restauri finanziati e mai realizzati, come al teatro greco di Siracusa, fondi mai spesi e dunque ritirati per ignoti motivi burocratici e via dicendo.
Un campionario di nefandezze assortite che lascia pochi dubbi: avere un riconoscimento Unesco non fa fare il necessario salto di qualità nella gestione dei territori. Anzi, sembra quasi il contrario. Nonostante questo sono in preparazione le candidature di altri siti, da Segesta e Selinunte, a Erice a Taormina, per conquistare gli ambiti riconoscimenti Unesco. Del resto, lo spesso diceva Sciascia, la Sicilia è isola ricca di contraddizioni. Una più, una meno.