Sono 100 gli anni dell’Autostrada dei Laghi, la A8, che collega Milano a Varese. Un traguardo celebrato da Autostrade per l’Italia con la mostra “Italia in Movimento. Autostrade e futuro”, al MAXXI di Roma fino al 9 marzo 2025. 

Una vicenda che riguarda anche il Touring Club Italiano, che ha contribuito all’esposizione con alcune immagini d’archivio. Un legame assodato e duraturo, quello tra Autostrade e TCI, da rintracciare in tempi ben più lontani di questi. Fu Piero Puricelli, autorevole socio del TCI, la mente del sistema autostradale italiano e il progettista della A8. Poi vennero riviste, guide e carte dedicate alle grandi arterie. Oggi, la collaborazione continua con Wonders, piattaforma multicanale attraverso cui Autostrade e TCI promuovono e valorizzano le meraviglie più o meno note del Belpaese.

L’evento, tra memoria storica e visioni future, ci offre uno spunto di riflessione sul ruolo di queste arterie stradali, che possono essere viste e pensate non solo come nude infrastrutture, mere vie di collegamento, ma come destinazioni, diventando esse stesse protagoniste di un viaggio nel viaggio.  

Ribaltando il punto di vista, le autostrade diventano belvederi dinamici, finestre su paesaggi che cambiano insieme a forme architettoniche che, in lontananza o molto vicine, appaiono e scompaiono nel giro di un attimo. Partenze intelligenti o meno, un viaggio in autostrada regala sorprendenti impatti visivi. Dal finestrino scorre quasi tutta la geografia fisica d’Italia: pianure, colline, montagne, cave, fiumi. A distanza spuntano architetture nate prima delle lingue d’asfalto, castelli, chiese, abbazie, cerchie murarie. 

Prossimi al guardrail, invece, ponti e stazioni contemporanee, edifici inediti e gli spazi di una cultura pop, gli autogrill, icone del boom economico italiano. Sono tutti luoghi riconoscibili, che diventano punti di riferimento: se all’andata, non conoscendoli, stuzzicano la curiosità, sulla via del ritorno, anche senza bussola digitale, ci indicano dove siamo. Te ne presentiamo qualcuno.

L’ingresso dell’Autostrada dei Laghi a Milano. Foto tratta dall’Archivio storico del TCI
L’ingresso dell’Autostrada dei Laghi a Milano - foto Archivio storico TCI

Santiago Calatrava: tre ponti e una stazione

Un’opera di architettura e ingegneria sospesa sulla pianura lungo l’Autostrada del Sole, in prossimità del casello di Reggio Emilia. Bianchi, candidi, quasi interamente in acciaio, i tre ponti di Calatrava appaiono leggerissimi nella loro struttura, eppure grandiosi nelle loro misure. La A1 passa proprio sotto il ponte centrale, lungo 221 metri e alto 46, con travi a sbalzo, pilone ad arco e coppie di stralli (cavi). Da una parte e dall’altra del ponte centrale, i due ponti gemelli, con un arco alto 70 metri perpendicolare al senso di marcia e 26 coppie di stralli.

Il Ponte di Calatrava in prossimità di Reggio Emilia - foto Shutterstock

Anticipa o precede i ponti, a seconda della direzione di marcia, la Stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia. Un po’ onde, un po’ origami (a seconda del punto di vista e della fantasia). È quel che viene in mente guardando la sagoma della stazione ferroviaria, unica fermata intermedia dell’alta velocità tra Milano e Bologna, disegnata ancora una volta dall’archistar valenciano Santiago Calatrava. Per 483 metri si susseguono, a un metro dall’altro, 25 portali in acciaio bianco sfalsati che si traducono, per l’occhio umano, in onde in movimento, ma anche, volendo, nel foglio ben piegato di un origami.

La Stazione AV di Mediopadana - foto Shutterstock

La "Chiesa dell’Autostrada del Sole" di Giovanni Michelucci

Una tenda o una chiesa? Entrambe. La chiesa di S. Giovanni Battista è un colpo d’occhio inedito per chi percorre l’Autostrada del Sole e arriva all’altezza dell’uscita Firenze Nord. È stata costruita tra il 1961 e il 1964 in memoria delle vittime sul lavoro durante la costruzione dell’autostrada.

Giovanni Michelucci, uno dei massimi esponenti del Razionalismo italiano negli anni ‘30, ha disegnato la chiesa come fosse una tenda. Perché avrebbe rappresentato un luogo di riposo, silenzio e pace per il viaggiatore nomade, per i pellegrini erranti. Realizzata in pietra, calcestruzzo e rame, l’architettura dell’edificio è evidentemente fuori da ogni schema, dinamica e articolata, tanto da apparire sempre diversa da qualsiasi punto la si guardi. Sono immediati i riferimenti a Le Corbusier, in particolare alla cappella di Notre-Dame-du-Haut di Ronchams, risalente a una decina d’anni prima.

La A1 al bivio A11 e la chiesa realizzata da Giovanni Michelucci. Foto tratta dall’Archivio fotografico Autostrade per l’Italia
La A1 al bivio A11 e la chiesa realizzata da Giovanni Michelucci - foto Archivio fotografico Autostrade per l’Italia
La chiesa di San Giovanni Battista - foto Shutterstock

Gli autogrill di Angelo Bianchetti

Disegnati per essere avvistati da lontano e poi essere raggiunti, gli autogrill hanno cambiato i connotati al paesaggio autostradale e anche il modo di viaggiare degli italiani, sovvertendo abitudini economiche, architettoniche e di costume. 

Sul tratto iniziale della A8, vicino a Milano, l’area di sosta Villoresi Ovest è forse il simbolo del modernismo italiano. Voluto da Mario Pavesi e progettato da Angelo Bianchetti, fu costruito nel 1958, quando ancora l’Autostrada dei Laghi si circondava solo di campi. Erano i tempi delle prime esplorazioni spaziali, di sguardi verso il futuro. Bianchetti ha seguito l’onda, facendo innalzare un edificio circolare, tutto vetri, sovrastato da tre archi bianchi a sostegno del marchio (allora Pavesi, oggi Autogrill) a 51 metri di altezza. All’apparenza, per molti, una rampa di lancio missilistica. Simbolo del nuovo che avanza, divenne un’icona anche oltreoceano, tanto da finire sulle pagine del magazine LIFE negli anni ‘60.

L’intuizione successiva arriva un anno dopo. Nel 1959 nasce il primo autogrill a ponte a Fiorenzuola d’Arda, lungo l’Autostrada del Sole, a cui ne seguirono una dozzina sparsi in tutta Italia. Un’idea importata dagli States, come del resto successe anche per i blue jeans e il rock ‘n ‘roll. Accessibili da entrambi i sensi di marcia, sono dei veri e propri ponti commerciali che spezzano la monotonia del quadro. 

L’A8 con l’autogrill dell’area di sosta Villoresi Ovest. Foto dall’Archivio fotografico Autostrade per l’Italia
L’A8 con l’autogrill dell’area di sosta Villoresi Ovest - foto Archivio fotografico Autostrade per l’Italia
L’autogrill dell’area di sosta Villoresi Ovest - foto Ghedo/Flickr/Wikimedia Commons