Ci sono emendamenti alla legge di stabilità che vanno in una direzione, come quelli proposti da Pdl e Lega (e inizialmente da alcuni senatori del Pd) per privatizzare le spiagge italiane e così fare cassa; ce ne sono altri che mettono in primo piano la tutela del patrimonio comune, come quello approvato il 24 novembre dalla commissione Bilancio del Senato, per permettere allo Stato di rientrare in possesso di un bene pubblico posseduto da un privato. Il bene in questione è l'isola di Budelli, paradiso naturale nell'arcipelago sardo di La Maddalena, che ora è di proprietà di un'imprenditore neozelandese. Dodici chilometri di coste, meno di due chilometri quadrati di superficie, una natura incontaminata e una spiaggia unica, di colore rosa, costruita nel corso dei millenni dal depositarsi dei gusci calcarei della Miniacina miniacea, un organismo unicellulare. Un paesaggio suggestivo, tanto che Antonioni lo scelse come location nelle sequenze più oniriche di “Deserto rosso”, il suo primo lungometraggio a colori. Un patrimonio da preservare, figlio di una storia complicata. Eccola.
 
L'EMENDAMENTO. L'isola di Budelli oggi appartiene a Michael Harte, un imprenditore neozelandese che l'ha acquistata l'8 ottobre scorso, quando l'isola era stata messa all'asta a causa del fallimento della società immobiliare che ne deteneva la proprietà. Harte si è aggiudicato il bene alla cifra esigua di 2,945 milioni di euro, probabilmente per via delle rigide norme che vietano in modo categorico l'edificazione e che hanno dissuaso eventuali speculatori edilizi dal partecipare alla gara. Lo Stato, secondo le norme che tutelano i beni culturali e paesaggistici, ha la possibilità di esercitare il diritto di prelazione e “riscattare” entro 90 giorni la proprietà risarcendo l'attuale proprietario ma l'attuazione di questa norma ad oggi è impedita dall'articolo 138 della precedente finanziaria, quella varata dal governo Monti, che infatti vieta a qualsiasi ente pubblico di acquistare beni e cose. Arriva allora l'emendamento approvato domenica all'unanimità, che congela la norma del governo Monti per permettere allo Stato italiano, tramite l'ente parco nazionale dell'arcipelago di la Maddalena, di liquidare Harte ed entrare in possesso dell'isola. L'emendamento è stato presentato dai senatori di Sel Luciano Uras, Loredana De Petris e Giuseppe De Cristofaro ma fondamentale è stato il ruolo dell'opinione pubblica, mobilitata dall'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e da Giuseppe Bonanno, presidente dell'ente parco che hanno lanciato una petizione online, ospitata da change.org per “Budelli bene comune”. I cittadini hanno risposto con entusiasmo, tanto che l'appello ha raccolto in poche settimane oltre 80.000 firme, dimostrando che la tutela del patrimonio paesaggistico è ancora una priorità per molti cittadini.
 
LA STORIA DELL'ISOLA DI BUDELLI. La petizione presentata in Commissione Bilancio è però solo l'ultimo capitolo di una storia lunghissima che ha visto protagonista questa minuscola isola. All'inizio del Novecento Budelli apparteneva a una ricca famiglia della Maddalena. Nel 1950 la proprietà venne ceduta all'ingegnere Tizzoni, un imprenditore milanese che aveva in mente di costruire un esclusivo villaggio vacanze. L'operazione si bloccò a causa delle proteste dei locali fino a che nel 1992 il ministro dell'Ambiente dell'epoca, Carlo Ripa di Meana firmò un decreto per rendere l'area inedificabile. Ciò non è bastato però a preservare l'isola dagli assalti dei turisti che, nonostante i divieti, negli anni hanno saccheggiato Budelli della famosa “sabbia rosa”, finendo per compromettere il delicato ecosistema della spiaggia.
 
L'ISOLA MESSA ALL'ASTA. L'ultimo colpo di scena si è avuto a febbraio, con il fallimento della Nuova Gallura Immobiliare, società che deteneva la proprietà dell'isola e la conseguente messa all'asta del bene. A vincere la gara è stato appunto il banchiere neozelandese Michael Harte. Anche se Harte ha sempre dichiarato di essere sinceramente legato all'isola e si è dimostrato fin da subito deciso a rispettarne la flora e la fauna, presto sono fioccate le polemiche per l'ennesima cessione a un privato dell'isola. Il resto è storia recente.