Si aprono le porte sulla Via della Seta. Da qualche mese infatti il governo dell’Uzbekistan ha annunciato l’abolizione del visto di ingresso per i cittadini di 45 Paesi, tra cui l’Italia e tutti quelli che fanno parte dell’Unione Europea. Un passo che fa seguito all’introduzione del visto elettronico da metà dello scorso anno e alla creazione di un visto di transito di cinque giorni che si poteva ottenere in ingresso. L’abolizione del sistema dei visti è entrata in vigore da inizio febbraio, e semplifica di molto le procedure di ingresso nel Paese che ancora erano altamente burocratiche e costose. La mossa è un ulteriore passo in avanti nella politica di apertura portata avanti dal presidente Shavkat Mirziyoyev che nel 2017 è succeduto a Islam Karimov, padre padrone del Paese, in sella dall’indipendenza nel 1990. Mirziyoyev sta cercando di modernizzare l’Uzbekistan e punta molto sul turismo, forte anche dell’attrattiva che una città come Samarcanda esercita sui viaggiatori occidentali.
Il turismo italiano verso il Paese centro asiatico è in costante crescita, anche se i numeri sono ancora assai modesti: tra il 2016 e il 2017 si è passati da 4.650 persone a 7.200, ma l’eliminazione del visto faciliterà di certo la crescita. Al punto che la compagnia di bandiera Uzbekistan Airways ha raddoppiato i suoi voli diretti dall’Italia: a fine marzo infatti è decollato il volo diretto settimanale da Roma Fiumicino a Urgench, che si aggiunge al volo che collegava Roma con Taskhent e ai due che durante l’alta stagione collegano Milano con Taskhent e Urgench.