L’Italia è la prima destinazione cicloturistica mondiale. È il dato che emerge dalla ricerca “State of the Cycling Tour Operators Industry 2024”, realizzata da European Cyclists’ Federation (ECF), Adventure Travel Trade Association (ATTA) e CycleSummit (Global Network for Cycling Tour Operators), presentata di recente a Viborg in occasione della conferenza 2024 EuroVelo & Cycle Tourism e divulgata in Italia nell’ultima edizione del TTG Travel di Rimini, l’evento di riferimento per il turismo italiano e internazionale, conclusosi lo scorso 10 ottobre.

Lo studio che mette in cima al podio l'Italia è stato condotto sui dati raccolti da 245 operatori (69% dei quali europei) che organizzano, programmano o commercializzano pacchetti e servizi per il cicloturismo con l’obiettivo di approfondire i possibili sviluppi per questa forma di vacanza lenta, attiva e sostenibile che sta conquistando sempre più appassionati in Italia e nel mondo. Alla raccolta dei dati hanno contribuito, in Italia, anche FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (membro italiano di ECF) e Active Italy, rete di imprese impegnate nello sviluppo di un turismo attivo e sostenibile.

CICLOTURISMO, UN MERCATO IN CRESCITA

Il mercato del cicloturismo, come confermano i dati, è globalmente in espansione: il 66% dei tour operator ha dichiarato di aver registrato nel 2023 una crescita di fatturato, con un’ulteriore previsione positiva per il 2024 (il 68% degli intervistati si aspetta entrate più elevate).

L’analisi mette in luce un interesse particolare per una varietà di destinazioni ciclistiche. L’Italia è oggi la meta prediletta per il turismo in bicicletta, seguita da Francia e Germania. Aumentando il dettaglio dell’indagine sui territori turistici, si legge quanto siano apprezzate dai cicloturisti regioni come la Toscana e la valle del Danubio e molti deglli itinerari ciclabili della rete europea Eurovelo, le cui attività sono coordinate a livello internazionale proprio da Fiab.

“Sono dati che confermano quanto andiamo dicendo da anni, ovvero che il mercato del cicloturismo può fare da traino per l’economia dei territori, anche quelli meno noti. Dobbiamo ora convincere i decisori politici a creare infrastrutture per itinerari adeguati e sicuri, capaci di mantenere e incrementare l’attrattività del nostro Paese” commenta Alessandra Tormene, consigliera nazionale FIAB e responsabile EuroVelo per l’Italia.

A livello globale la clientela di cicloturisti proviene principalmente dagli Stati Uniti (29%), seguiti da Germania (16%) e UK (13%); ma se si analizza solo il dato dei tour operator europei, la clientela più numerosa è quella tedesca (21%) seguita da cittadini USA (20%) e UK (14%).

QUANTO E COME SI VIAGGIA IN SELLA

Secondo quanto dichiarano gli operatori turistici La durata media di una vacanza in bicicletta è tra i 4 e gli 8 giorni. Il costo medio giornaliero del pacchetto turistico è di €128 euro in Europa e €214 fuori dall’Europa. In merito alle sistemazioni alberghiere, i cicloturisti chiedono principalmente alloggi a 3 stelle (74%).

Lo studio ha indagato anche sulle attività collaterali al tour in bicicletta e sulle esperienze preferite dai cicloturisti, che includono visita alle città (83%), a siti naturali (68%), ad attrattive storico culturali come un museo, un castello, una chiesa o un palazzo, ecc. (57%), ma sono molto richieste anche attività enogastronomiche (54%).

E-BIKE E STRADE BIANCHE

In relazione alle tendenze, la ricerca conferma (per il 51% degli intervistati) una crescente affermazione dell’e-bike che consente di allargare la platea dei cicloturisti, benché la quota di biciclette muscolari sia ancora elevata. In aumento è la domanda di itinerari gravel, ovvero su strade bianche prive di manto stradale e con bassissima frequenza di passaggi di automobili e di tour su misura, ma senza guida (specialmente in Europa grazie alla flessibilità che questi offrono ai viaggiatori) e di proposte inedite con itinerari più brevi e accessibili.

L’Europa rimarrà, infine, anche nei prossimi anni l’area privilegiata per le vacanze in bici, in particolare in Italia, Germania, Spagna e Portogallo, cui si affiancheranno mete emergenti quali Regno Unito, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia e Turchia, così come i paesi nordici di Norvegia e Finlandia e, tra le destinazioni a lungo raggio, il Giappone e la Nuova Zelanda. Gli operatori del Sud America hanno inoltre segnalato il Cile, la Colombia e le Ande quali territori ambitissimi.