Si chiama Verdensteatret Kino, ha la facciata color senape ed è conosciuto anche con il nome altisonante di World Theater Cinema. Costruito tra il 1915 e il 1916, quando il cinema era muto e le pellicole venivano sonorizzate da un’orchestra presente in sala, il Verdensteatret Kino preserva intatta quell’atmosfera d’altri tempi che sembra d’essere a Parigi a inizio secolo.
La sua sala dal 216 posti è rimasta così come era stata disegnata dall’architetto norvegese e abbellita dagli affreschi di Sverre Mack, un’artista locale che ha dipinto i murales vagamente sovietici che adornano le pareti della sala.
Oggi che anche oltre il Circolo Polare artico sono arrivati gli asettici multiplex è entrata a far parte della Cinemateca pubblica norvegese che ne cura la programmazione: un misto di novità non di cassetta e programmazione d’essai. Ormai da oltre venti anni durante la terza settimana di gennaio ospita gli spettacoli più innovativi del Tromsø Internasjonale Filmfestival, manco a dirlo il film festival più settentrionale del pianeta.
Mentre a settembre è la volta dello Stumfilmdager, una rassegna di cinema muto con accompagnamento sonoro in sala. Oggi è in parte mandato avanti da volontari, che con orgoglio strappano i biglietti all’ingresso ed elargiscono informazioni su questa istituzione norvegese.
Un bel bar dove si incontrano i tanti studenti che durante l’anno vivono in città. E il giovedì la birra, rigorosamente prodotta oltre il circolo polare artico, è scontata. È un segreto, perché in Norvegia non si può far pubblicità delle offerte sugli alcoolici, però in città tutti lo sanno. Come sanno che il Verdensteatret è il cinema più bello del Paese.