Le città perdute, i continenti scomparsi, i grandi miti dell'antichità e i resti di un passaggio extraterrestre sul nostro pianeta hanno da sempre affascinato l'uomo. Questa è la ragione del successo di indiana Jones, l'archeologo portato sul grande schermo da Harrison Ford e protagonista di quattro avventure in cerca di oggetti incredibili, sospesi tra mito, simbolismo religioso e realtà, come l'Arca dell'alleanza o i teschi di cristallo di origine aliena. In questo filone si inseriscono diversi libri, spesso con pretese scientifiche più o meno plausibili, che ripercorrono miti ancestrali in cerca di quel fondo di verità che potrebbe averli originati. Noi ve ne segnaliamo tre, se ne conoscete altri e li ritenete validi, interessanti o solo... stravaganti, non esitate a scriverci: l'area commenti è a vostra disposizione.
L'ultimo uscito in ordine di tempo è Z la città perduta di David Grann, edito in Italia da Corbaccio, nel quale l'autore si lancia anche fisicamente sulle tracce di Percy Harrison Fawcett, l'esploratore che ai primi del Novecento fu tra i primi a inseguire il mito di Eldorado, la città perduta dell'Amazzonia. A cavallo tra il romanzo e il reportage di viaggio, le pagine di Grann ci catapultano nella giungla sudamericana in cerca di una risposta.
Tutt'altra ambientazione per il libro dell'italiano Marco Bulloni Ho scoperto la vera Atlantide, pubblicato da Armenia edizioni. Ingegnere nucleare con la passione per l'archeologia, Bulloni inizia la ricerca del continente perduto molto più a Nord, nel Mar Bianco, a ridosso del Circolo Polare Artico, e costruisce una teoria assolutamente plausibile anche se totalmente nuova.
Sempre in un mare a Nord del Mediterraneo, considerata la culla di ogni civiltà, diversi studiosi hanno "spostato" uno dei miti forse più radicati nella nostra cultura: quello del viaggio di Ulisse. Già Felice Vinci nel 1995 ridisegnava la geografia omerica nel mar Baltico, sulla base dei profili costieri, delle distanze e di numerosi nomi che sembrerebbero coincidere (la città di Troia sarebbe Toija, vicino a Turku, nella Finlandia meridionale; Itaca l'isoletta di Lyø nell'arcipelago danese della Sud Fionia, cui corrisponderebbe per forma e posizione).
Una teoria sposata anche da Alberto Majrani, giornalista e fotografo che ha seguito le tracce del poema omerico e ha scritto il saggio "Ulisse, Nessuno, Filottete". Un'ipotesi affascinante, al tempo stesso credibile e incredibile. Di sicuro, uno spunto di viaggio nel Nord Europa guardandosi intorno con occhi... totalmente nuovi.