Perché andare a Santorini, almeno una volta nella vita? Perché non ci sono altre isole simili, nel Mediterraneo e nei mari di tutto il mondo. Il panorama della caldera – il cratere vulcanico la cui parte sommitale è crollata in seguito a una gigantesca esplosione, circa 3500 anni fa – è semplicemente unico: tutto contribuisce allo spettacolo, le rocce rosso-brune, nere, cosparse di pomice grigia, le isolette relitte là dove c'era la bocca del vulcano, il mare blu e profondissimo, i villaggi che si affacciano sull'orlo della scogliera, abbacinanti nel loro bianco immacolato.

Vi diamo dieci consigli per conoscere al meglio quest'isola straordinaria, insieme a un po' di informazioni pratiche. Nonostante le migliaia di selfie e gli sbarchi dalle navi da crociera, nonostante le cartoline photoshoppate e i pub irlandesi, a noi Santorini ha rubato un pezzo di cuore. Fateci sapere se siete d'accordo.

1. AFFACCIARSI ALLA CALDERA

Tutto ruota intorno alla caldera, a Santorini. Il resto è corollario. La caldera significa panorami, hotel di lusso, tramonti, piscine a sfioro, negozi di gioielli, cocktail sullo strapiombo, cene vertigine inclusa. Più vedi la caldera, più sei a picco sulla caldera, più sei in, cool, vip. E a differenza di altre isole in cui il panorama è simile a quello di tante altre, qui è davvero unico. Non ci sono paragoni: è uno di quei luoghi che Madre Natura ha creato per il piacere degli occhi e un tuffo al cuore.

Consiglio Touring. Tutti si affacciano alla caldera a Fira (Thira), il capoluogo, e a Oia, il paese più a nord. Voi affacciatevi in più punti, non limitatevi ai balconi sovraffollati di deliziose giapponesi con il cappello a tesa larga e ragazzotti americani incollati a Facebook. Camminate, se potete: da Fira si arriva in breve a Imerovigli ed è tutto un altro panorama. Cercate il sentiero per il promontorio di Skaros (suvvia, sono solo 15 minuti di cammino), che si inoltra nella caldera come la prua di una nave. Poi salite in alto, arrampicandovi sulle rocce: vi sentirete al centro del mondo.

Santorini, Imerovigli

2. VEDERE IL TRAMONTO

Il tramonto a Santorini è un enorme business. Quasi ti costringono a vederlo dalla barca o da Oia, meglio se una sera dalla barca e una sera a Oia. Che alla sera diventa corso Vittorio Emanuele a Milano o via Condotti a Roma, con la sola differenza che i vicoli tra le boutique e i boutique hotel possono contenere giusto due file di persone affiancate. Dai ruderi del castello veneziano si applaude quando il solescompare, in un attimo di esaltazione collettiva e di condivisione planetaria: il saluto al sole tutti insieme e poi ognuno riprende la sua strada. Un’esperienza quasi antropologica.

Consiglio Touring. A Oia il sole cala dietro o di fianco all’isola di Folegandros (dipende dal punto esatto in cui si guarda il tramonto), che viene letteralmente inghiottita dalla luce. Davanti a voi vedrete solo mare e le lontane isole dell’Egeo. Se invece guarderete il tramonto da Firostefani o da Imerovigli, avrete tutta la cadera davanti che si riempie di raggi, con lo sperone di Skaros che a poco a poco diventa silhouette nera. E poi osserverete con calma le barche e i galeoni che tornano in porto mentre il crepuscolo piano piano cede alla notte. Molto, molto meglio.

Santorini, Oia

3. VISITARE I SITI ARCHEOLOGICI

La caldera e tutto quel che le gira attorno fa dimenticare che Santorini ospita – dopo Delos - il sito archeologico più importante dell'Egeo. La fatidica esplosione seppellì letteralmente una città che per l'epoca era all'avanguardia sotto ogni aspetto: ne rimangono molte tracce nel sito di Akrotiri, che è stato scavato ancora in minima parte. Vagando per le rovine - coperte da un'avveniristica infrastruttura in cemento, legno e acciaio, che per ampiezza e ideazione lascia anch'essa a bocca aperta - non ci si può non domandare "Ma quanto erano evoluti questi uomini del 1700 avanti Cristo?". Ricordiamo: 1000 anni prima della fondazione di Roma!  

Consiglio Touring. Non ritraetevi di fronte all'esorbitante biglietto di ingresso ad Akrotiri, ne vale la pena. E non mancate neppure di visitare il Museo archeologico a Fira, dove sono conservati molti reperti ritrovati durante gli scavi: affreschi strappati di papiri, di donne, di meravigliose scimmie azzurre, crateri, vasi, il calco di un tavolo, un forno portatile, uno stupendo stambecco d'oro.

Santorini, Akrotiri

4. CERCARE LE SPIAGGE

Non si viene a Santorini per le spiagge. Non sono più belle di tante altre disseminate nell’Egeo. Anche perché il mare dell'isola non regala quegli azzurri turchesi acquamarina tipici delle sabbie bianche: qui tutto parla di vulcano, di cenere, di mare profondo. Detto questo, ci sono molte spiagge degne di nota: noleggiate un’auto o un motorino e andate a cercarle. Tra l’altro, vi chiederete anche voi perché tutti vanno nelle stesse spiagge – Kamari, regno dei backpackers; e Perissa, paradiso dei tour organizzati. Forse c’è poco turismo da “spiaggia selvaggia” a Santorini. O stai in piscina o vai nel lido sdraio e ombrellone.

Consiglio Touring. Cercate le spiagge più remote. A Vlychada troverete sabbia nera, scogliera di tufo e un paesaggio lunare. Red Beach è più affollata; però vale la pena di darci un’occhiata, almeno per vedere i curiosi rimessaggi dei pescatori con le porte nella roccia. A noi è piaciuta specialmente Coloumbos: scogliera grigia, sabbia e ciottoli neri, silenzio, solo qualche nudista in giro. Si trova a nord, proprio sotto il capo omonimo (nella foto sotto).

Santorini, Coloumbos

5. SENTIRSI IN MEZZO AL VULCANO

Cambiare prospettiva fa bene, a Santorini, soprattutto se siete arrivati sull'isola in aereo. Perché scendere a livello del mare, sotto le scogliere della caldera, regala tutt'altre visioni. Prendete un tour organizzato e partire alla scoperta di Nea Kameni e Palea Kameni, le isolette in mezzo alla caldera, e di Thirasia, l'isola che “chiude il cerchio” del cratere sprofondato: vedrete Fira e Oia che si stagliano contro il cielo e soprattutto capirete che il vulcano esiste ancora, eccome. Fumarole, zaffate di zolfo, sorgenti marine d'acqua calda vi ricorderanno che l'isola non dorme affatto. Anzi...

Consiglio Touring. State calmi. C'è tanta gente e non c'è rimedio. Ogni tour va bene, controllate soltanto se è incluso il giro di tutte le tre isolette; poi potrete scegliere tra barca, motoscafo, galeone, catamarano, tour con cena, con tramonto, con sassofonista, con musica rock o le hit della Carrà. Cercate di astrarvi dal kitch e pensate alla geologia: la storia del cataclisma che - si dice - mise fine alla civiltà minoica e fece nascere il mito di Atlantide è davvero straordinaria.

Santorini

6. ASSAGGIARE LE SPECIALITÀ

Pensavate di fare una vacanza in Grecia e trovare un mare di olivi? Santorini è speciale anche per questo: di olive non c'è neanche l'ombra. In compenso, da sempre gli abitanti sfruttano le fertili ceneri vulcaniche per coltivare la vite: una vite piccola, tenace, che cresce silenziosa strisciando sul terreno e che dà un vino bianco eccellente. Così come eccellenti sono i pomodorini e le melanzane bianche, altre specialità da gustare nelle tante taverne dell'isola (quelle vere: vedi sotto).

Consiglio Touring. Se vi interessa l'argomento, programmate qualche ora in una delle tante cantine della parte meridionale dell'isola: sono tutte indicate lungo la strada e aperte al pubblico. Farsi raccontare cosa significa produrre vino in mezzo al mare è un'altra bella storia - capirete anche che cosa significa vivere su una piccola isola che d'inverno cambia pelle, quasi un Myster Hyde che diventa Doctor Jekyll (o se preferite, il contrario).

Santorini

7. SCOPRIRE I PAESI

Pur distanti una manciata di chilometri l'uno dall'altro, ogni borgo di Santorini è una storia a parte. Fira accosta negozi di marca a pessimi souvenir (vasi rossi e neri, casette bianche e blu: c'è l'imbarazzo della scelta). La sera dopo le 23 diventa un parco di divertimenti, spuntano ovunque ragazzi che invitano a entrare nei "loro" locali dove la birra scorre a fiume e la musica annulla qualsiasi difficoltà linguistica. Oia è più raffinata, tintinnante di gioiellini e stilisti - anche se poi dietro l'angolo ci sono ancora le case distrutte dal terremoto del '56. Imerovigli è una fantastica cascata di resort che fanno a gara per chi alza più in alto l'asticella dello chic. A Pyrgos, poi, all'interno, sembra di essere su un'altra isola: atmosfera autentica, vicoli che salgono verso la chiesa, le rovine del castello da cui si apre un bellissimo panorama.

Consiglio Touring. Visitateli tutti. Non fatevi intristire dal caos alcolico di Fira, non siate invidiosi della quiete vip di Imerovigli. Fanno parte di uno stesso micromondo, che è bello proprio perché è diverso. A Oia cercate le famose cupole blu e soprattutto la libreria Atlantis, piccolo tesoro scavato nella roccia, dove comprarvi un Kavafis in italiano da gustare sulla spiaggia. A Pyrgos prendetevi un bicchiere e brindate alle folle (lontanissime da voi) al bar Franco's, su in alto al castello. E poi c'è anche Megalohori, che non abbiamo fatto in tempo a esplorare: probabilmente ancor più tranquillo di Pyrgos. Fateci sapere.

Santorini

8. CAMMINARE VISTA MARE

Arrivati al punto numero 8 l'avrete capito, ormai: siamo fan del controcorrente. E per andare controcorrente a Santorini c'è soprattutto una cosa da fare, che potremmo mettere anche al punto 1, per quanto ci è piaciuta: camminare lungo la Caldera. La passeggiata da Fira (o da Imerovigli) fino a Oia è rilassante, ventilata, poco impegnativa, ricca di scorci, profumata, lontana dalla massa. Sorriderete entrando a Oia, immergendovi nella folla e pensando a quello che avete appena fatto: loro non potranno mai capire.

Consiglio Touring. Scegliete la mattina presto o il mezzo pomeriggio. Prendete con voi molta acqua. Non occorrono scarpe da trekking, anche se non vi consiglieremmo le infradito. Camminate lentamente, ammirando i resort sparsi, le loro stratosferiche piscine e Oia che si avvicina a poco a poco. Affrontate l'unica salita senza fretta, sapendo che dopo la chiesa, lassù in alto, è tutta discesa. Da Imerovigli a Oia sono circa due ore e mezza su un sentiero ben segnato (tranne in un unico punto, in cui si deve camminare lungo la strada). 

Santorini

9. STUPIRSI DI FRONTE AL LUSSO

Se qualcuno volesse avere un'idea delle nuove frontiere del lusso probabilmente potrebbe dare un'occhiata a quello che succede a Santorini. Sarà perché l'isola è diventata la meta prediletta delle coppie in luna di miele, sarà perché è entrata a buon diritto in quel "Grand Tour d'Europa" che asiatici e americani non si stancano di programmare (se devono scegliere un posto in Grecia o nel Mediterraneo, scelgono Santorini) - sarà per tanti motivi, ma girando per le stradine lungo il bordo della caldera sembra che se non hai una piscina in camera non sei davvero nessuno.

Consiglio Touring. Fate finta di niente e girovagate noncuranti tra i resort e le piscine a sfioro. Entrate, curiosate, soprattutto a Firostefani e Imerovigli, dove i resort sono talmente incastrati uno dentro l'altro, come un gigantesco cubo di Rubik, che non esistono cancelli o divisori. Se dovessero dirvi qualcosa, il trucco è sempre quello: chiedete del bar, prendetevi un gin tonic e fate finta di essere milionari mentre ammirate le terrazze sovrapposte le une sulle altre, le vasche jacuzzi all'aperto, le candele, le coppie che guardano il tramonto a mollo nell'acqua (ehm: l'abbiamo fatto anche noi). 

Santorini

10. PENSARE ALL’IDEA DI GRECIA

Partendo, pensiamo questo. Alla fine se non fosse così bianca, se non inglobasse le cupole azzurre delle chiese, se i muri non fossero così stondati e le case così sovrapposte le une alle altre - beh, una colata di cemento ai bordi della caldera ci risulterebbe francamente orribile. Ma tutto a Santorini è così armonioso e nello stesso tempo parte di un immaginario collettivo, di come noi percepiamo l’idea di Grecia, che qualsiasi segno negativo scompare dal ricordo, quasi si scioglie sotto il solleone. Godetevi Santorini. Buon viaggio.

INFO UTILI

- Arrivare: a Santorini si può arrivare in estate con voli aerei diretti dall'Italia grazie a easyJet (Milano Malpensa, Napoli); Volotea (Bari, Napoli, Torino, Venezia, Verona); Neos (Milano Malpensa, Verona); Ryanair (Bari, Bergamo, Malpensa, Napoli, Fiumicino); Vueling (Firenze, Fiumicino); Wizz Air (Catania, Malpensa, Napoli, Fiumicino, Venezia). Voli anche da Atene e naturalmente traghetti e aliscafi dal porto del Pireo e dalle isole vicine.
- Mangiare: non si contano i ristoranti e le taverne sull'isola. Con prezzi medi (20-30 euro per cena, bevande escluse) vi consigliamo Anogi a Imerovigli (cucina raffinata); Lotza a Oia (superbo il baklava); Nikolas a Fira (taverna molto semplice); Metaxi Mas a Exo Gonia (cucina popolare). Ma ce ne sono molti altri.
- Leggere: perfetta per esplorare le isole greche è la Guida Routard Isole greche e Atene, da comprare nei Punti Touringscontata sul nostro sito online.
- Web: il sito dell'ente del turismo greco, www.visitgreece.gr.