Consigli di viaggio
«Mi hanno trasferito a Colico. Colico? E dove cavolo è Colico?». Iniziava così Puerto Escondido film di Gabriele Salvatores di qualche anno fa. Lo stesso scambio di battute si è sentito molte volte in questi giorni. Solo che invece di Colico c’è da mettere Carpi: intesa come squadra di calcio dei miracoli, che in pochi anni è passata dalla serie C alla serie A. «Hai visto, hanno promosso il Carpi?». «Sì, bello. Il calcio sano di una volta. Ma a proposito: dove si trova Carpi?».
Già, dove si trova Carpi? E quanto è grande? E che cosa c’è da vedere? Ecco cinque cose da sapere sulla città, visto che della squadra di calcio si sa già tutto.
Dove si trova Carpi?
Carpi si trova in Emilia Romagna, venti chilometri e nord ovest di Modena, della cui provincia fa parte.
Carpi si trova in Emilia Romagna, venti chilometri e nord ovest di Modena, della cui provincia fa parte.
Quanto è grande Carpi?
A differenza di quanto si sia portati a credere Carpi non è per nulla una piccola cittadina di provincia. Con oltre 70mila abitanti è la seconda città della provincia di Modena. Per dire Empoli, che di campionati di serie A ne ha disputati ben dieci, di abitanti ne ha 48mila. E senza andare troppo lontano, Sassuolo, sempre in provincia di Modena a solo 37 chilometri da Carpi, di abitanti ne ha 41mila.
A differenza di quanto si sia portati a credere Carpi non è per nulla una piccola cittadina di provincia. Con oltre 70mila abitanti è la seconda città della provincia di Modena. Per dire Empoli, che di campionati di serie A ne ha disputati ben dieci, di abitanti ne ha 48mila. E senza andare troppo lontano, Sassuolo, sempre in provincia di Modena a solo 37 chilometri da Carpi, di abitanti ne ha 41mila.
Di cosa si vive a Carpi?
La fortuna economica di Carpi è legata fin dal secolo XVI alla produzione artigianale: all’arte della scagliola, ovvero una tecnica di lavorazione del gesso, che veniva colorato e intagliato ed era utilizzato per la realizzazione di paliotti d’altare, e del truciolo, la fabbricazione di cappelli ottenuti dall’intreccio di paglie. Nel dopoguerra Carpi è diventato uno dei centri trainanti del made in Italy in campo tessile, con tante aziende piccole e medie, e alcune grandi e affermate, come Blumarine e Liu Jo, che a differenza di quanto potrebbe sembrare dal nome non è cinese, ma è di proprietà di due fratelli carpigani: Vannis e Marco Marchi.
La fortuna economica di Carpi è legata fin dal secolo XVI alla produzione artigianale: all’arte della scagliola, ovvero una tecnica di lavorazione del gesso, che veniva colorato e intagliato ed era utilizzato per la realizzazione di paliotti d’altare, e del truciolo, la fabbricazione di cappelli ottenuti dall’intreccio di paglie. Nel dopoguerra Carpi è diventato uno dei centri trainanti del made in Italy in campo tessile, con tante aziende piccole e medie, e alcune grandi e affermate, come Blumarine e Liu Jo, che a differenza di quanto potrebbe sembrare dal nome non è cinese, ma è di proprietà di due fratelli carpigani: Vannis e Marco Marchi.
Che cosa c’è da vedere a Carpi?
Il centro della città ruota intorno a piazza dei Martiri e piazzale Re Astolfo. Su quest'ultima si affaccia il palazzo principale: il castello di Carpi, o palazzo dei Pio. Al suo interno oggi ci sono diversi musei, tra cui il castello dei ragazzi e il museo della città. Imponente anche piazza dei Martiri, la terza più grande d'Italia, con le 52 arcate del portico lungo, che misura ben 212 metri. Da non perdere anche il polo della fondazione Fossoli, che comprende il Museo Monumento al Deportato (al primo piano del palazzo dei Pio) e il campo di concentramento di Fossoli, poco fuori il centro storico (a circa sei chilometri da Carpi; per maggiori informazioni: www.fondazionefossoli.org).
Il centro della città ruota intorno a piazza dei Martiri e piazzale Re Astolfo. Su quest'ultima si affaccia il palazzo principale: il castello di Carpi, o palazzo dei Pio. Al suo interno oggi ci sono diversi musei, tra cui il castello dei ragazzi e il museo della città. Imponente anche piazza dei Martiri, la terza più grande d'Italia, con le 52 arcate del portico lungo, che misura ben 212 metri. Da non perdere anche il polo della fondazione Fossoli, che comprende il Museo Monumento al Deportato (al primo piano del palazzo dei Pio) e il campo di concentramento di Fossoli, poco fuori il centro storico (a circa sei chilometri da Carpi; per maggiori informazioni: www.fondazionefossoli.org).
E per mangiare?
Carpi è al centro della “Terra del gusto”, il distretto modenese del buon cibo. Tra le specialità del territorio i cappelletti in brodo, il cotechino, la mostarda di Carpi, il lambrusco salamino di Santa Croce doc e la spongata carpigiana.
Carpi è al centro della “Terra del gusto”, il distretto modenese del buon cibo. Tra le specialità del territorio i cappelletti in brodo, il cotechino, la mostarda di Carpi, il lambrusco salamino di Santa Croce doc e la spongata carpigiana.
Tutte le informazioni sulla città emiliana si trovano sul sito del Comune: www.turismo.carpidiem.it.
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