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Alesund è una cittadina di 23mila abitanti che si aggrappa al continente con una stretta lingua di terra. Fianco a fianco si stringono grossi pescherecci, diportisti in vacanza (le scuole sono finite) e navi da crociera, ma le linee dei palazzi non si accordano a una tipica città di mare, rimandano a un liberty elegante, quasi fuori contesto. Il motivo data 1904, quando un incendio devasta pochi giri d’orologio una città intera. Mai più legno dissero, e mai più legno è stato. La ricostruzione in stile liberty ha concesso al legno tradizionale solo qualche pagaia vintage e le travi a vista dei café più cool. Il resto è pietra, marmo, ferro e acciaio.
Ore 8.30. I depistaggi finiscono qui, e il mare si riprende la scena già dalle (prime?) luci del mattino che ha il sapore di salmone-burro-croissant ed espresso all’italiana.
Si riscendono gli scalini mentre l’umidità del mattino lascia spazio a un’aria tersa e frizzante. La luce si riprende spazio e aiuta a immortalare gli scorci di mare tra le facciate pastello. Prossima meta, lo Jugendstil Senteret. I cassettoni di legno, gli intarsi e i banconi tirati a lucido svelano le origini di questo museo dedicato al patrimonio architettonico di Alesund. Una antica, elegante farmacia che vanta il primato di edificio Art Nouveau della cittadina. Le ceramiche, i manifesti anni 70, stampe e plastici raccontano quanta cura è stata impiegata dalla comunità nella ricostruzione dell’impianto urbanistico dopo l’incendio devastante che la rase al suolo in qualche giro di orologio. La sintesi drammatica si rivive in una curatissima time machine multimediale che in un quarto d’ora racconta la storia di Alesund “dalle ceneri all’art nouveau”.
Pochi chilometri di navetta ed entriamo nel mondo giocoso dell’Atlanterhavsparken, un bell'acquario che occupa senza imbruttirla una piccola baia verso nord. Quattro milioni di litri d’acqua e vetri spessi 20 centimetri permettono a famiglie e bambini di passare una giornata conoscendo il mondo che popola i freddi mari di questa porzione di Atlantico. I più piccoli aspettano il rito del sub che si immerge nella vasca principale per sfamare i pesci. Ma la parte più suggestiva è all’esterno, dove foche e i buffi pulcinella non sembrano vivere in cattività.
Eccoci imbragati dalla testa a I piedi con un kit da allunaggio. Ci pensa il team di 62o Nord a mettere in pratica l’adagio norvegese che "non esistono giornate sbagliate, ma solo vestiti sbagliati”. Tuta imbottita impermeabile, maschera antispruzzo e guanti idrorepellenti sono l’armatura che contiene l’ansia della truppa quando partiamo a tutta su un supergommone a prova di fiordo. 2 ore di onde, sobbalzi e derapate ci portano davanti a uno spettacolo della natura da stroppicciarsi gli occhi: l’isola di Runde. 67 chilometri a sud ovest di Alesund, Runde è la casa di mezzo milione di uccelli, 230 specie diverse che convivono punteggiando le scogliere dell’isola. Gabbiani, gazze marine, cormorani e 100 mila pulcinella di mare, che si sono ritagliati uno spazio tutto loro, nidificando da aprile a luglio inoltrato.
INFORMAZIONI
- la Guida Verde
- la Guida Routard
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