I sentieri di montagna non sono adatti solo per raid estremi da fare a tutta corsa, come l'Ultra trail du Mont Blanc o similari. Molti itinerari facili di montagna, per niente pericolosi, piacevoli da percorrere, sono adatti anche per famiglie con bambini piccoli in grado però di camminare in sicurezza.
Si trova così il modo di avvicinare i ragazzini fin dalla tenera età alla natura, ma anche alla fatica e al fascino del “viaggiare” lento. Abbiamo quindi selezionato dieci facili itinerari da 1-2 ore suddivisi nei diversi settori di Alpi e Prealpi dalla Valle d'Aosta al Friuli-Venezia Giulia.
1. PIEMONTE - Terme di Valdieri - Rifugio del Valasco (Cn)
Dalle Terme di Valdieri 1390 m, nell'alta valle del torrente Gesso, si imbocca la "gippabile" chiusa al traffico che porta al Pian del Valasco e quindi al rifugio Questa (cartelli indicatori). Dopo aver percorso in salita 5 km in circa un'ora e 30 in parte sulla "gippabile" e in parte sul vecchio sentiero reale di caccia si raggiunge il piano superiore di Valasco (1814 m) dove sorge il rifugio Valasco.
L'edificio, dall'architettura caratteristica (a pianta quadrata con due torrette, sembra un fortino) era utilizzato un tempo dai Re d'Italia come casa per ferie e base per le battute di caccia; sorge su un ampio pianoro alluvionale in mezzo a un'interessante torbiera d'alta quota, in una zona ricca d'acqua e di laghi. Qui si può pernottare e anche pranzare gustando i piatti tipici della tradizione occitana.
Da Alagna Valsesia si risale l'alta valle del Sesia costeggiando il torrente, toccando la chiesa di S. Antonio. fino alla località Acqua Bianca, a 3 km da Alagna (ore 0.30). In alternativa, d'estate un servizio di navetta permette di salire da Alagna o dal parcheggio del Wold fino al piazzale ai piedi della cascata dell’Acqua Bianca. Da qui a piedi in altri 15 minuti, su facile sentiero nel bosco di larici si sfiora la fragorosa "caldaia" del Sesia e si raggiunge il ponte che traversando il fiume sulla gola porta all'alpe Pile.
Il rifugio Francesco Pastore, appena rimodernato, è della sezione Cai di Varallo ed è stato ricavato dalla antiche baite dell'alpeggio. È adagiato a 1575 m all'inizio del verde verde pianoro, antica sede del ghiacciaio del Sesia, in uno dei punti panoramici più suggestivi sulla parete sud del Monte Rosa. La struttura offre alloggio in camerate e presso il ristorante si pos.sono gustare i piatti tipici dela cucina valsesiana. Su di un roccione del pianoro sono scavate alcune marmitte dei giganti. Al di là del Sesia, oltre il ponte coperto, sorgono la nuova Casa del Parco e l’Orto botanico.
3. VALLE D'AOSTA - Valgrisenche - Rifugio Bezzi (Ao)
Da Aosta si prosegue in direzione di Courmayeur fino all'abitato di Arvier; alla rotonda prendere la seconda uscita e proseguire per Valgrisenche (15 Km). Dopo il capoluogo, continuare verso Bonne, superare il paese e costeggiare il lago fino in fondo, ridiscendendo fino alla frazione Surier/Uselière. Qui si posteggiare l'auto.
Il rifugio si raggiunge dopo circa 2 ore percorrendo un agevole sentiero. Nella salita si ammira un bellissimo paesaggio ricco di fiori, cascate e torrenti. In breve tempo si arriva al rifugio Bezzi, ai piedi di splendidi ghiacciai, quali quello della Grande Traversière, quello delle Plattes des Chamois e quello della Grande Sassière. Il rifugio si trova presso l’Alpe Vaudet, a 2284 m, nella testata della Valgrisenche.
In Val Brembana, a San Giovanni Bianco si imbocca la val Taleggio fino a Pizzino e si prosegue con tornanti sui pendii erbosi, fino al pianoro di Quindicina (1373 m). Qui si lascia la macchina e si prende il sentiero che sale al rifugio Gherardi, 1647 m, meta molto adatta per chi inizia a muovere i primi passi in montagna. La salita è assolutamente dolce e priva di pericoli, e offre un vastissimo panorama su tutta la valle e la pianura lombarda. Al rifugio, della Sottosezione CAI di Zogno, si può cenare e pernottare (tel. 0345.47302).
5. LOMBARDIA - Chiareggio - Rifugio Gerli (So)
A Chareggio, 1612 m, in alta Valmalenco, si parcheggia l'auto e si inizia a salire seguendo la segnaletica. Si scende sul greto del torrente Mallero, si attraversa il ponte e si prosegue (segnavia 323) nel bosco su pista sterrata. In leggera salita superando piccoli ruscelli e pietraie ci si addentra nella valle (sulla destra giunge un altro sentiero che pure giunge da Chiareggio, ma per il Pian del Lupo e l'alpe Forbicina) raggiungendo dopo circa un'ora di cammino l'alpe Ventina, 1960 m. Il vasto pianoro erboso accoglie il rifugio Gerli della sezione di Milano del Cai e, poco più avanti, il rifugio Ventina.
Dal pianoro, proseguendo, si può imboccare il Sentiero glaciologico Vittorio Sella sul ghiacciaio del Ventina che si percorre in ore 1.30. Al rifugio Gerli possibilità di pernottamento e cena a base di piatti tipici valtellinesi.
6. TRENTINO - Campo Carlo Magno - Rifugio Graffer al Grostè (Tn)
Dal Passo di Campo Carlo Magno 1681 m per strada forestale che transita dai Prati di Pozza Vecchia 1750 m e dalla Pozza di Boc 1895 m e malga di Boch si sale al Rifugio Graffer al Grostè, 2261 m in 2 ore. Il rifugio, di proprietà della Sat, Società alpinisti tridentini, fa servizio alberghiero ed è una meta assai frequentata per la magnifica veduta che offre sul Gruppo Adamello-Presanella.
Da Campo Tures in valle Aurina, ci si porta a Riva di Tures, nella valle di Riva, dove si parcheggia l'auto (1536 m, parcheggio a pagamento). Qui parte il sentiero n. 1 per il Rifugio Roma. Si attraversa subito il Rio di Riva e si comincia a salire nel bosco di conifere su un ottimo e largo sentiero frequentato da famiglie. Si procede con una lunga salita in diagonale, si supera una bella cascata e si continua a salire con pendenza omogenea superando il limite del bosco di larici e cembri. Si raggiunge e si lascia a sinistra il sentiero n. 8 che proviene da fondovalle (da Sage), e si procede verso il rifugio che ormai si staglia più in alto. Si superano alcune gradinate che fanno guadagnare rapidamente quota e si raggiunge, dopo 2 ore di cammino, il Rifugio Roma (2276 m).
Il Rifugio Roma, chiamato dai tedeschi e dai tirolesi Kasselerhütte (ma talvolta anche Hochgallhütte), è famoso per il panorama mozzafiato sulle montagne di confine che chiudono l'alta valle di Riva (magnifico il Collalto), ma anche per le golose merende, i canederli, il gulasch e molti altri piatti tipici tirolesi.
8. ALTO ADIGE - Selva di Val Gardena - Rifugio Firenze (Bz)
Partendo dal centro di Selva di Val Gardena ci si dirige verso la frazione Daunei, 1560 m. Qui, nei pressi della Pensione Daniel, parte il sentiero n. 3, che passando sulla strada asfaltata conduce in direzione nord-ovest verso i prati "Juac". Bellissimo panorama sulle cime della Val Gardena.
Si prosegue lungo il sentiero che attraversa il biotopo e continuando sul sentiero n. 1 su estesi pascoli, lungo laghetti di montagna si raggiunge, dopo 2 ore, il Rifugio Firenze, 2037 m, chiamato anche Regensburgerhutte.
Chi volesse può prolungare il percorso fino alle malghe di Cisles. In alternativa, da Santa Cristina Valgardena prendendo la cabinovia Col Raiser (2106m), quindi il sentiero n. 4 in soli 15 minuti si raggiunge il rifugio. Situato in magnifica posizione sui pascoli della Val di Cisles, il Rifugio gode di un eccezionale panorama sulle Odle.
9. VENETO - Domegge di Cadore - Rifugio Padova (Bl)
Dall’abitato di Domegge, 764 m, si attraversa il ponte che chiude il lungo lago di Centro Cadore e, sulla sponda opposta, si imbocca la strada di destra, asfaltata. La strada rimonta lo scosceso e ripido versante orografico destro della val Talagona, attraversando una fitta foresta di conifere. Dopo circa 4,5 chilometri si incontra sulla sinistra il bivio che porta in due minuti al Rifugio Cercena. Siamo alla quota di 1050 metri. La strada prosegue, alternando tratti asfaltati e tratti sterrati. Bella cascata sul fondo della valle del Rio Talagona. Il tracciato si avvicina al greto del torrente, ma se ne stacca subito dopo il bivio per Antarigole.
Si mantiene la diramazione a sinistra che diviene più ripida e termina al piccolo piazzale dove una sbarra, normalmente, impedisce l’eventuale accesso delle auto. Alta, su un dosso a sinistra, si vede una cappelletta; al centro vi sono alpeggi; diritta, un po’ a destra, prosegue la strada che porta al rifugio Padova, 1300 m (ore 2.30 da Domegge). L’edificio sorge al margine di una vasta radura. Di proprietà della sezione del CAI di Padova, sorge in una radura ai piedi della catena dei Monfalconi e Spalti di Toro. Gli fa una splendida corona un bosco dove aceri di monte, ontani e betulle si mescolano a faggi e abeti.
All'ingresso dell' abitato di Claut, 613 m, si trova a sinistra l'indicazione per la val Settimana ed il Rifugio Pussa. La Val Settimana, nel Parco regionale delle Dolomiti Friulane, è lunga circa 14 km, parte nell'abitato di Claut e termina in località Pussa, a un grande parcheggio, 930 m, dal quale in pochi minuti si raggiunge il rifugio (volendo, la strada prosegue per malga Senons, accesso consentito senza mezzi a motore). Tutta la valle è costeggiata dal fiume Settimana, il fondo è quasi tutto asfaltato, solo alcuni tratti sono sterrati, la percorrenza comunque è abbastanza agevole.
In Val Settimana si può sorseggiare la famosa acqua della Pussa che sgorga direttamente dalla sorgente di acqua solforosa a cui deve il proprio nome tutta la valle, rifugio compreso. Il rifugio Pussa, della sezione Cai di Claut, è una costruzione dalla caratteristica forma a capanna situato alla testata della val Settimana. È un ottimo punto di partenza per le escursioni nei gruppi del Caserine, Cornaget e Pramaggiore.