È considerata una fra le più grandi residenze d’Europa, costruita in uno stile che richiama una fortezza ma al tempo stesso anche una villa principesca. Il Castello del Catajo di Battaglia Terme (Pd) ha iniziato un lungo percorso di recupero otto anni fa grazie a un imprenditore illuminato, Sergio Cervellin, che ha deciso di comprare il monumentale complesso costruito dalla famiglia Obizzi nel XVI secolo per restituirlo all’ammirazione del pubblico. 

Il Castello del Catajo di Battaglia Terme, in provincia di Padova

Una prima fase ha portato dei lunghi e complessi lavori di restauro hanno portato al recupero dello scenografico Cortile dei Giganti, che durante le feste fu persino teatro di giocose battaglie navali, del grande parco, ricco di piante secolari, e del piano nobile, sontuosamente affrescato da Giovan Battista Zelotti, allievo del Veronese, con immagini che celebrano le gesta degli Obizzi, celebri capitani di ventura originari della Borgogna. 

Voluto da Pio Enea Obizzi, che si avvalse dell’architetto Andrea Da Valle per trasformare un precedente edificio di proprietà della madre, il Catajo fu più volte rimaneggiato. L’ultimo della famiglia, Tommaso Obizzi, non avendo eredi lo lasciò agli Estensi, arciduchi di Modena, e tramite questi, sempre per via ereditaria il complesso arrivò a Francesco Ferdinando d’Asburgo, lo sfortunato erede dell’impero d’Austria, che il 28 giugno 1914 fu assassinato a Sarajevo.

La sala della musica del Castello del Catajo - foto di Filippo Molena

Da qualche mese, a conclusione di un ulteriore ciclo di restauri, il Catajo ha aperto l’intero piano che ha ospitato le stanze private degli Asburgo-Este, che amarono molto il complesso padovano, tanto da farne una delle loro residenze di villeggiatura. Sono tornate così accessibili le eleganti camere da letto e le sale affrescate nell’Ottocento da Marino Urbani con paesaggi di fantasia e marine.

I restauri hanno anche portato alla luce al piano nobile un altro elegante affresco di mano di Giovan Battista Zelotti, con Apollo e le Muse, oltre a un affresco seicentesco, di autore ignoto, che raffigura le Tre Grazie e Venere.

La sala da pranzo del Castello del Catajo - foto di Filippo Molena

INFORMAZIONI

Per info sui giorni e gli orari di visita e sui molti eventi che si svolgono nel castello: castellodelcatajo.it