Questa è la quinta parte del reportage in camper da Darwin a Alice Springs, attraverso il Northern Territory, in Australia. In fondo all'articolo i link alle altre cinque parti: il Kakadu National Park, il Nitmiluk (Katherine Gorge) National Park, da Katherine al West MacDonnell National Park, il Watarrka (Kings Canyon) National Park, l'Uluru-Kata Tjuta National Park. Viaggiate con noi!
Il Kings Canyon Resort – l'unico posto dove dormire se vuoi fare tappa al celebre canyon in mezzo all'outback – è enorme, un vero villaggio dotato di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, dal supermercato alla piscina, dalla stazione di servizio alle camere con spa. Anche il campeggio è grande e ben organizzato: la nostra piazzola – in prima fila, con vista sulle montagne – non solo ha la colonnina dell'elettricità, ma addirittura il bagno privato, un piccolo container a fianco del camper. Un vero lusso, considerate le esperienze dei giorni passati! Così come chic è la cena “under the desert moon”: in un ambiente isolato in mezzo al resort, alla luce delle stelle e delle fiaccole, vengono servite cinque portate preparate con ingredienti tipicamente australiani. I sapori sono squisiti, ma ancora più interessanti sono le spiegazioni dello chef su bacche, erbe, pesci, fiori dell'outback. Assaggiamo il quandong, che ricorda il gusto di pesca; proviamo il lemon myrtle, che ha un delizioso profumo di limone; veniamo a conoscenza dei fiori di ibisco, una pianta importata dall'Africa, con cui viene preparato un delizioso “baklava dell'outback”.
Sotto una Via Lattea che pare di toccare, torniamo al camper ripensando a tutti i sapori della serata. E sorridiamo di fronte a tutti i cartelli che intimano di non dar da mangiare ai dingo, i cani selvatici del deserto australiano. “Non sono animali domestici”, “lasciateli stare”. Già, chissà quanti dingo si faranno mai vedere da queste parti. Per tutta risposta, un dingo ci attraversa la strada, a due passi, totalmente noncurante della nostra presenza. Ci guardiamo allibiti: pensavamo che fossero animali rari, e invece...
L'indomani, facciamo quello che tutti i turisti fanno quando arrivano fin qui: la passeggiata al Kings Canyon. Il “Kings Canyon Rim Walk” prevede sei chilometri di trekking, che intraprendiamo all'alba sotto un cielo che per la prima volta, mannaggia, tende più al grigio che all'azzurro. Ora, su internet si trovano commenti ansiogeni sulla prima parte del percorso, descritto con aggettivi come “allucinante” e “stancante ai massimi livelli”. Evidentemente è gente che non è mai stata in montagna, perché la salita dei 500 gradini è sì ripida ma anche breve, e in meno di mezzora siamo in alto e senza neppure troppa fatica. Qui inizia la parte bella, peraltro: perché se il protagonista del Rim Walk è appunto il bordo del canyon - gli affacci sui precipizi sono splendidi – anche il labirintico sentiero in mezzo ai massi e alle vallette sopra alla gola è estremamente scenografico. Le antiche rocce del Watarrka – il nome aborigeno del luogo – sono colorate, a strati, piene di conchiglie fossili, con alcuni alberi contorti che crescono nelle spaccature. È una passeggiata geologica, ci immergiamo nell'atmosfera di 400mila anni fa. Dietro l'angolo potrebbe spuntare un dinosauro.
In fondo al canyon, sotto le pareti verticali che sembrano tagliate con un coltello, la vegetazione è rigogliosa. Ed è bello questo contrasto rosso-grigio-verde, specialmente quando si scende, su perfette passerelle di legno, nel Garden of Eden – un nome dato non a caso. Il giardino dell'eden: una serie di pozze dove il microclima da chissà quanti secoli permette la crescita di palme, arbusti, felci. Respiriamo l'aria fresca. Soltanto le numerose comitive ci tolgono un po' di magia. In mano abbiamo le tante schede su fauna e flora del parco che ci hanno fornito alla reception del Resort: riconosciamo gli honeyeater (uccelli della dimensione dei merli che succhiano il nettare dai fiori), i coolabah (gli eucalipti dal legno bianco, più ampi che alti), gli ctenotus (lucertole che prendono il sole sulle rocce). Facciamo loro i complimenti: sono tutti organismi che si sono adattati a condizioni aspre, a escursioni termiche micidiali. Veri e propri pionieri del deserto.
Al parcheggio, ci dissetiamo con un succo fresco appena uscito dal frigo – il bello di viaggiare con un camper. Di fianco a noi, una pozza d'acqua formata da un rubinetto gocciolante attira una quantità impressionante di diamanti mandarini, quelli uccellini così comuni nelle gabbie di mezzo mondo. È bello vederli qui liberi, mentre fanno il bagno, si spulciano, si dissetano anche loro. Un altro miracolo del deserto.
INFORMAZIONI
- Sito web Northern Territory, in italiano: northernterritory.com/it-it
- Sito web Apollo Motorhome Holidays, noleggio di camper: www.apollocamper.com. Numerose possibilità di mezzi a due e quattro ruote motrici.
- Sito web Watarrka National Park: nt.gov.au/leisure/parks-reserves/find-a-park-to-visit/watarrka-national-park. Da scaricare le mappe dei sentieri.
- Sito web Kings Canyon Resort: www.kingscanyonresort.com.au. Hotel e campeggio, tutti i comfort, varie possibilità di ristorazione (tra cui la cena Under the desert moon). Prenotabile direttamente online.
IL REPORTAGE COMPLETO
1 – In camper nel Northern Territory, in Australia (introduzione)
2 – In camper nel Kakadu National Park, in Australia
3 – In camper a Katherine Gorge (Nitmiluk National Park), in Australia
4 – In camper da Katherine al West MacDonnell National Park, in Australia
5 – In camper al Kings Canyon (Watarrka National Park), in Australia
6 – In camper a Ayers Rock, nell'Uluru-Kata Tjuta National Park, in Australia