A partecipare a quest'ultima formula, nel mese di ottobre 2021, alcuni dipendenti del Gruppo Credem: dopo un percorso formativo sul tema del viaggio e del racconto di viaggio, a loro è stato chiesto di realizzare un elaborato sul tema "Passione Italia". Come molti ricorderanno, "Passione Italia" è la campagna lanciata a marzo 2020 con la quale il Touring ha voluto contrapporre alla mappa del contagio la mappa della bellezza italiana; un invito per tutti a “viaggiare da casa”, per scoprire e riscoprire ciò che il Paese ha da offrire. In questo contesto abbiamo chiesto anche ai dipendenti di Credem di raccontarci la loro personale "Passione Italia": un luogo, un'esperienza, un momento da ricordare e da suggerire anche ai lettori.
Ecco il contributo di Simonetta Fantini; tutti gli altri li potete trovare a questo link.
PARTICOLARI DELL'ISOLA D'ELBA
di Simonetta Fantini
Mi piace pensare all’isola d’Elba come il luogo delle mie “prime volte”: la prima vacanza con le mie amiche in assoluta autonomia, la prima vacanza al mare con il mio ragazzo (ora marito). Ci sono tornata una terza volta, con marito e figli già grandi e anche in questo caso riesco a trovare una “prima volta”: io e la mia famiglia amiamo cambiare luogo di vacanza tutti gli anni, ma là, all’isola d’Elba, per la prima volta i miei figli mi hanno chiesto di tornare.
L’Elba che vorrei raccontare però non è tanto quella delle splendide spiagge, dei tramonti romantici e dei panorami mozzafiato, che sono sicuramente le caratteristiche che la rendono famosa. Vorrei invece parlare di alcuni suoi particolari, che anche se artisticamente o naturalisticamente non rilevanti mi hanno fatto prendere la macchina fotografica e scattare. Mie sensazioni e fantasie che girano attorno a una immagine, ricordi di frasi pronunciate a fronte a creazioni della natura o dell’uomo, che mi piacerebbe trasmettere a voi che state leggendo.
1. L'Elba e le miniere di ferro
L’inizio dello sfruttamento delle miniere dell’isola risale alla notte dei tempi e ha visto alti e bassi dal periodo fenicio a Napoleone, fino ad arrivare intorno al 1950, quando l’avvento del turismo ha fatto crollare il business siderurgico. Quello che ora rimane è sfruttato a livello turistico.
Rio Marina, spiaggia Seregola, miniera abbandonata - isola d'Elba - foto Simonetta Fantini
Una miniera abbandonata, nell’immaginario comune, fa paura. Inquieta. È con questo spirito che dalla spiaggia Seregola ho scattato questa foto. Poi però, riguardandola, la sensazione è stata completamente diversa. Non vi sembra di vedere un volto?
Due occhi, un naso appena abbozzato, proprio dove c’è una crepa, una bocca sorridente con un unico dente a penzoloni. Troppa fantasia?
Un monte franato che fascino può avere? Però... Proviamo a guardare bene nel centro: i segni della frana, magari con l’aiuto del vento, non sembrano figure umane che tentano di risalire la scarpata come se stessero fuggendo da qualcosa? Forse dalla miniera abbandonata? E guardando attentamente, i grossi cespugli in alto non assomigliano ad animali che guardano con circospezione verso il basso come a controllare se gli strani figuri riescono a salire?
Rio Marina - isola d'Elba - foto Simonetta Fantini
Passeggiando per le vie di Rio Marina ho all’improvviso la sensazione di venire catapultata in un suk arabo. Per via dei colori e dei disegni degli abiti esposti in un negozio, ma anche per la disposizione degli stessi, apparentemente abbozzata ma in realtà ben studiata, come a voler nascondere i segni dell’incuria del tempo sugli edifici. Lancio una sfida alla me stessa di quando tornerò: ritrovare quest’angolo di Rio per vedere se gli anni che separano la foto dal momento in cui tornerò avranno modificato questa magia.
Arrivando in traghetto all’Elba l’occhio cade sui bastioni delle Fortezze Medicee, il sistema difensivo voluto da Cosimo de Medici nella seconda metà del 1500. Quello che invece non si vede sono gli scorci che si possono ammirare sfruttando le feritoie presenti sui bastioni. Ecco quindi che appare nell’azzurro del mare, come una solitaria nave di passaggio, lo scoglietto e il suo faro. L’effetto è quello di uno schermo di una sala cinematografica e ci si aspetta di vedere apparire da un momento all’altro un Antony Quinn ("L’avventuriero" - Terence Young, 1967) o la coppia Monica Bellucci/Elio Germano (“Io e Napoleone” - Paolo Virzì, 2006).
Portoferraio - isola d'Elba - foto Simonetta Fantini
Portoferraio - isola d'Elba - foto Simonetta Fantini
Con le dovute proporzioni e il dovuto rispetto, non sembra di essere al Porto Vecchio di Marsiglia? Certo, le dimensioni tradiscono la verità, ma l’immagine mi riporta nel sud della Francia. I colori degli edifici, i negozi dei prodotti tipici e i ristoranti che ammiccano ai turisti... E a proposito di ristoranti, qui non si trova la bouillabaisse, ma perché non provare la sburrita di baccalà?
Fortezza del Volterraio - isola d'Elba - foto Simonetta Fantini
La spiaggia all’alba è uno spettacolo che ripaga la levataccia. La luce che si riflette sul mare ferisce gli occhi, ma non è possibile smettere di ammirarla. Sembra quasi che anche gli ombrelloni siano ancora chiusi perché distratti per ammirare lo spettacolo che il neonato sole ogni mattina regala loro. Alla fine ci sono cascata, ho scelto la classica foto “cartolina”. Ma è la "mia" foto cartolina. E mi sembrava il modo migliore per concludere questo racconto.