Sedici anni spesi bene. Sedici anni spesi a far crescere un’azienda agricola, che è anche un’azienda turistica e una piccola industria enologica. Il tutto investendo fin dall’inizio in energia verde e produzioni biologiche. Che nel 1994 non era proprio comune. Soprattutto se si decide di investire in una masseria in Salento, oggi mecca turistica, ma allora angolo poco battuto d’Italia. È questa la storia della Tenuta del Barco, azienda guidata da Nicola Donadio.
Nella sua prima vita Donadio era un manager nel settore agroalimentare, anni spesi in grandi aziende, da Pam fino a Coca-Cola. In questa seconda, lavora tutto il giorno per far crescere il suo progetto. Un progetto che comprende un agriturismo, una cantina e un’azienda agricola che produce molto di quello che viene messo in tavola nel ristorante annesso all’agriturismo. Cuore del tutto una masseria seicentesca che si trova a Marina di Pulsano (Ta), a pochi chilometri dal mare nel cuore del Salento.
Masseria di famiglia che Donadio ha ristrutturato, investendo sul risparmio energetico e l’innovazione: pannelli fotovoltaici per acqua calda e riscaldamento, wireless in tutta la tenuta, risparmio dell’acqua con piccoli accorgimenti dai grandi risultati. Ma alla Tenuta del Barco non si fa solo turismo. Prima di tutto è un’azienda agricola che non dimentica il passato. Così gli oltre cento ettari di terra continuano a essere coltivati ad uva da tavola, olive, frumento, meloni e pomodori. Mentre nel resto della tenuta si producono i vini Doc tipici di questa zona della Puglia: Negramaro e Malvasia su tutti.