Sera, quasi notte. E’ una sera di settembre, una di quelle sere nelle quali ti accorgi che l’estate è finita davvero. Non c’è nessuno per le strade, i bar sono semivuoti e non si sente quasi più il rumore degli insetti notturni. Ci troviamo a Bagnone, in Lunigiana; passeggiamo per le stradine che non abbiamo mai visto davvero, nonostante si abiti abbastanza vicino. Il borgo è molto bello e visto a quell’ora lo è ancora di più. Il buio uniforma e nasconde bene alcune brutture che la luce metterebbe in evidenza.
A un certo punto, ai lati della strada, vediamo un cartello che riporta, sopra uno sfondo marrone: Via del Volto Santo.
Saliamo al Duomo di San Cristoforo da dove si gode di una vista che spazia su tutto il borgo e dove ci imbattiamo subito in una scritta misteriosa, a tutt’oggi non tradotta, che attrae studiosi e appassionati nella strenua ricerca di una traduzione verosimile. Ne parlo con Pier Carlo Marroni, barghigiano appassionato di storia, con tanta voglia di far conoscere la propria città di nascita, che ammette di essersi occupato della scritta, di cui ha ipotizzato una traduzione che troviamo nel suo libro “Il Duomo di Barga”. Con sapienza distoglie il mio interesse da quell’argomento indirizzandolo verso temi con fondamenti storici più evidenti ma comunque intessuti di tracce di mistero. “Il Duomo di Barga è molto grande, fin troppo grande per il bacino di persone che poteva attrarre, degno di città ben più popolose. Segno evidente che la zona era considerata importante per un qualche motivo”. Siamo seduti in un bar del centro cittadino quando inizia il racconto per poi proseguire: “E’ molto probabile che il Duomo fosse la base operativa di un gruppo di Templari che avevano interessi in questa zona della media valle, zona, come del resto tutta la valle, ricca di commerci e di vie di comunicazioni, vera ricchezza di quei secoli”.
LA LEGGENDA DEI TEMPLARI

IL BORGO DI GHIVIZZANO
Proseguiamo fino a raggiungere Ghivizzano, centro di sicura origine romana ma abitato fin dalla antichità, che ci accoglie con il suo castello e il suo borgo ancora oggi ben conservati e visitabili. Ghivizzano ha goduto, nel passato, di una importanza notevole; avamposto soprannominato dai Liguri Apuani “Chiave” per la sua posizione strategica che permetteva di controllare l’accesso alla valle, proprio per questa sua qualità ottenne, a cavallo dell’anno mille, importanti riconoscimenti che lo portarono ad abbagliare, con il proprio prestigio, la vicina città di Lucca. Al contempo, queste caratteristiche che resero il borgo importante furono causa di continue e persistenti lotte di potere tra le varie potenze confinanti, interessate ad assicurarsi, tramite il dominio su Ghivizzano, il controllo della valle.
Rimaniamo nel borgo per qualche tempo, affascinati dalle sue stradine e dagli angoli che si possono incontrare ed in questo modo ammiriamo Palazzo Buonvisi e Via Sossala, chiamata così perché passa proprio sotto le sale del palazzo. Da qui, in origine, Via sotto le Sale tramutato, con il passare del tempo, in Via Sossala.
L'EDICOLA E IL PONTE

Per Barga si può consultare anche la scheda del borgo sul sito delle Bandiere arancioni del Touring Club Italiano.
Prima tappa: da Pontremoli a Lusignana (Ms)
Seconda tappa: da Lusignana a Bagnone (Ms)
Terza tappa: da Bagnone a Monti (Ms)
Quarta tappa: da Monti a Fivizzano (Ms)
Quinta tappa: da Fivizzano ad Argegna (Lu)
Sesta tappa: da Argegna a Piazza al Serchio (Lu)
Settima tappa: da Piazza al Serchio a Castelnuovo di Garfagnana (Lu)
Ottava tappa: da Castelnuovo di Garfagnana a Barga (Lu)
Nona tappa: da Barga a Borgo a Mozzano (Lu)
Decima tappa: da Borgo a Mozzano a Lucca







