Dopo aver esplorato – nell’itinerario a questo link – le perle di storia e cultura custodite tra le strade di Lublino, antica città della Polonia orientale, non poteva mancare un secondo percorso dedicato questa volta ai dintorni della città, nella regione del Lubelskie, tra natura incontaminata e prodotti tipici. A pochi chilometri dal centro di Lublino si apre infatti agli occhi un paesaggio affascinante, da cartolina della Mitteleuropa: ammaliati dalla campagna polacca, si perde il conto di quanti borghi di sobria e inaspettata bellezza si accumulano tra i campi del Lubelskie.

L'ipnotica bellezza di Stawy Echo, nel Parco nazionale Roztocze. Foto di Alberto Calderoni
L'ipnotica bellezza di Stawy Echo, nel Parco nazionale Roztocze. Foto di Alberto Calderoni

ZAMOŚĆ: DI LUPPOLO E RINASCIMENTO

Uscendo da Lublino in direzione sud, bastano pochi minuti di guida per meravigliarsi davanti a giganteschi ettari coltivati a luppolo, una pianta rampicante che sale alta lungo pali di legno conficcati nel terreno, fondamentale nella composizione della birra. Il Lubelskie è da sempre un centro di produzione massiccia di questo nettare biondo, fin da quando la birra riusciva a riempire lo stomaco dei soldati in guerra, ritemprando il loro spirito spaventato.

Patrimonio dell’Umanità Unesco, il centro storico di Zamość si presenta con un curioso slogan turistico: twierdza otwarta, che significa “fortezza aperta”. Fin dai primi minuti di visita capirete che, effettivamente, non si sarebbe potuto scegliere un motto più efficace.  Se è vero infatti che quella che un tempo era una inespugnabile città fortificata ha perso parte delle sue antiche mura, è altrettanto vero che Zamość ha saputo conservare l’aspetto meravigliosamente armonioso e colorato che il suo fondatore, Jan Zamoyski, gli volle conferire insieme all’architetto italiano Bernardo Morando.

Panorama su Zamość dalla torre municipale. Foto di Alberto Calderoni
Panorama su Zamość dalla torre municipale. Foto di Alberto Calderoni

Era la seconda metà del Cinquecento quando il ricco e nobile Jan Zamoyski, appassionato umanista rinascimentale, decise di costruire ex novo sui suoi possedimenti un insediamento, basato su un assetto ortogonale di piazze e strade e avvolto da una cinta muraria a forma di stella. Zamość nacque quindi come una vera e propria città ideale, secondo i dettami del suo fondatore: lo stemma araldico degli Zamoyski (a tre lance) si ritrova su chiese e palazzi, accompagnato da raffigurazioni di S. Tommaso, patrono della famiglia e, di conseguenza, anche del nuovo abitato.

I monumenti del centro storico di Zamość, posizionati a tavolino sulla pianta urbana, rappresentano simbolicamente diverse parti del corpo umano. La testa è il palazzo principesco, all’estremo ovest, e andando verso est si ritrovano i polmoni (Piazza del sale e Piazza dell’acqua), il cuore (sede del Municipio), la colonna vertebrale (la via principale) fino ai bastioni orientali, che simboleggiano i piedi. Per apprezzare meglio la disposizione urbanistica di Zamość non c’è vista migliore di quella offerta dalla torre municipale, a un’altezza di 52 metri. Da qui, seguendo ancora oggi una tradizione secolare, un trombettista si affaccia ogni mezzogiorno per suonare un piccolo motivo musicale, ripetendolo tre volte in direzione di tre punti cardinali: nord, est e sud. Il quartiere ovest della città infatti non aveva bisogno di questo servizio, perché lì dove sorgeva il palazzo principesco non c’era di certo penuria di orologi.

È nota poi la tolleranza di Zamość verso le minoranze etniche che da sempre vivono in città, come si nota ad esempio passeggiando attraverso il quartiere ebraico o osservando i tanti edifici costruiti dalla comunità armena, come quello che oggi ospita il Restauracja Muzealna, dove gustare i tipici gołąbki (involtini di cavolo) accompagnati da una saporita zuppa di ortiche.

UNA BIRRA NEL PARCO

A pochi chilometri da Zamość, gli amanti della natura sapranno apprezzare la vegetazione rigogliosa del Parco nazionale Roztocze, al confine dichiarato dall’Unesco riserva transfrontaliera della biosfera, da attraversare a piedi o in bicicletta. Sotto a una distesa a perdita d’occhio di tigli, abeti, larici e sottobosco pascolano i konik, cavalli autoctoni della regione, bianchi e leggiadri, difficili da addomesticare e quindi lasciati in libertà. Se la fame si fa sentire, la spiaggia Stawy Echo, all’ingresso del parco, è la location ideale per imbastire un pic-nic rustico, magari a base dei prodotti regionali preparati dal Sonata Restaurant di Zwierzyniec, come ad esempio il cebularz con cipolla e semi di papavero.

Anche nei pressi di Roztocze la birra domina il panorama enogastronomico: per un pasto completo in alternativa al pic-nic, il prestigioso birrificio Browar Zwierzyniec accoglie per mangiare e bere in un ambiente piacevole e rilassato. 

 La natura bucolica di Zwierzyniec, non lontano da Zamość. Foto di Alberto Calderoni
La natura bucolica di Zwierzyniec, non lontano da Zamość. Foto di Alberto Calderoni
 Un classico spuntino pomeridiano a base di panificati locali. Foto di Alberto Calderoni
Un classico spuntino pomeridiano a base di panificati locali. Foto di Alberto Calderoni

LUNGO LA VISTOLA

Nessun viaggio in Polonia è davvero completo prima di aver seguito le sponde della Vistola, il grande fiume che solca la nazione da nord a sud, bagnando le rive di città come Cracovia, Varsavia e Toruń, fino a sfociare nel mar Baltico nei pressi di Danzica. Anche la regione del Lubelskie è attraversata dalla Vistola lungo la sua estremità occidentale; a circa 50 chilometri da Lublino sorgono due suggestive località, Janowiec e Kazimierz Dolny, posizionate come in un romanzo storico una di fronte all’altra lungo il corso del fiume e circondate dai vigneti.

Sulla sponda sinistra della Vistola, Janowiec custodisce ciò che resta di un affascinante castello rinascimentale, oltre all’ottimo ristorante Czarna Dama, affacciato su un ampio panorama rurale ai piedi della rocca e conosciuto per la sua zuppa di pesce gatto. Abitata per secoli da potenti famiglie aristocratiche, la fortezza di Janowiec venne abbandonata in tempi moderni e la gente locale cominciò a rubare materiali da costruzione.

L’antica fortezza di Janowiec, lungo il fiume Vistola. Foto di Alberto Calderoni
L’antica fortezza di Janowiec, lungo il fiume Vistola. Foto di Alberto Calderoni

Bisogna trasferirsi lungo la sponda destra della Vistola per visitare invece Kazimierz Dolny, da sempre un importante snodo commerciale tra Ucraina ed Europa occidentale. Cuore della città è la piazza del mercato (Rynek w Kazimierzu Dolnym), ampia e spaziosa, costeggiata da splendidi palazzi decorati e dominata dalla maestosa silhouette della chiesa parrocchiale. Certamente un ruolo importante nella vita quotidiana di Kazimierz Dolny spetta da sempre alla comunità ebraica, che aveva e ha tutt’oggi un proprio quartiere di riferimento, con tanto di sinagoga e luoghi di ritrovo e scambi commerciali.

La piazza del mercato di Kazimierz Dolny. Foto di Alberto Calderoni
La piazza del mercato di Kazimierz Dolny. Foto di Alberto Calderoni

Piccoli rilievi e doline carsiche proteggono l’abitato: a pochi passi dal centro storico si nascondono piccoli canyon scavati dall’erosione geologica, chiamati Loess Gorges. Il più conosciuto e frequentato si chiama Korzeniowy Dół: ci si trova immersi in un contesto da film fantasy, tra tentacolari radici millenarie e boschetti ombreggiati, profumati da piante di ribes nero.

Passeggiando attraverso il Korzeniowy Dół, a Kazimierz Dolny. Foto di Alberto Calderoni
Passeggiando attraverso il Korzeniowy Dół, a Kazimierz Dolny. Foto di Alberto Calderoni

Dopo tanta storia e arte, non mancano infine nel Lubelskie occasioni per divertirsi con i più piccoli, specialmente nella bella stagione, come tra i giardini magici di Janowiec (Magiczne Ogrody), un grande parco a tema popolato da mostri, draghi e altri animali fantastici, oppure al museo all’aria aperta di Lublino, alle porte della città. I più sportivi, se il tempo lo permette, potranno invece avventurarsi lungo le rive del Wieprz: presso la località Kośmin si affittano kayak per pagaiare tra le anse di questo dolce fiume, qualche chilometro prima del suo incontro con la Vistola.

INFORMAZIONI

Arrivare
A partire da marzo 2023, Ryanair (www.ryanair.com) vola dall'aeroporto di Bergamo Orio al Serio all'aeroporto di Lublino tre volte a settimana. Il volo dura circa 2 ore e 15 minuti. I voli di andata da Bergamo sono alle 15:10 il lunedì, alle 18:40 il venerdì, alle 19:15 la domenica; i voli di ritorno partono da Lublino alle 17:40 il lunedì, alle 21:10 il venerdì e alle 21:50 la domenica. A partire da novembre 2023, i voli su questa rotta saranno operati da Bergamo a Lublino il giovedì alle 17:25 e la domenica alle 10.00; da Lublino a Bergamo il giovedì alle 20:15 e la domenica alle 12:30.

Da sapere
- Ente del turismo della regione di Lublino: sito web, profili Facebook e Instagram; il punto informazioni turistiche si trova in Krakowskie Przedmieście n. 6, Lublino.
- Siti web di alcune attrazioni citate nell'articolo: Parco nazionale RoztoczeParco a tema Giardini magici a Janowiec; Gruppo di azione locale del fiume Wieprz per organizzare un percorso in kayak

- Da non dimenticare il nostro articolo su Lublino e dintorni

Dormire e mangiare
L’hotel LubHotel, dotato di ogni comfort compreso un ottimo ristorante, è una buona scelta per visitare comodamente i dintorni di Lublino restando a dormire in città, essendo localizzato appena fuori dal centro storico. Ristoranti e caffè consigliati nella regione: Ristorante Muzealna a Zamość; Ristorante Czarna Dama a Janowiec.