Del Mal d’India invece sappiamo meno. Certo, c’è gente innamorata dell’India, vero. Però sembra più un’infatuazione filosofica che una vera e propria malattia. Di un viaggio in India si pone sempre l’accento sulla scoperta di sé, su quello che l’India riesce a trasmettere allo spirito. Un’amore, più che una malattia. E comunque, il Mal d’India non sono così tanti ad averlo.
Pierpaolo di Nardo però è uno di questi. Cantastorie, viaggiatore, scrittore, Di Nardo ha raccontato la sua sana malattia in “Maldindia” (Polaris edizioni) che verrà presentato giovedì 17 dalle 18.30 nel Punto Touring di Milano nell’ambito della rassegna Compagni di Viaggio. Frutto di una conoscenza enciclopedica e dettagliata dell’India e dei suoi mondi, il libro è un racconto che assomiglia a uno zibaldone delle mille e mille facce del Subcontinente. Un Paese che è una grande matrioska, come scrive Di Nardo.
Un lavoro germogliato dallo spettacolo Maldindia che Di Nardo ha portato in giro negli ultimi anni per spiegare «perché una volta che hai l’India dentro non puoi più farne a meno». Sarà così l’occasione per capire come e perché ci si innamora di un Paese così ricco di contraddizioni, che a molti alla prima visita nonostante le migliori intenzioni fa invece l’effetto opposto.
Autore di due guide dell’India, edite tutte e due da Polaris, Di Nardo è la persona adatta a rispondere. «Per me l’India è stata l’occasione per cambiarmi la vita. Un’occasione per costruire ponti, per mettermi in contatto con le parti remote di me che non sapevo d’avere» scrive nelle prima pagine del libro. E l'incontro di giovedì sarà l'occasione come e perché tutto questo è successo.