Per Henry James, Venezia, città cosmopolita e incantata, era “la più bella del mondo”, dove convivono amore e morte: James ne scrive nelle sue opere in termini sensuali: “Desideri abbracciarla, accarezzarla, possederla”. E quando parla dei giardini veneziani James scrive che “meritano una pagina tutta per loro. Sono infinitamente più numerosi di quanto il turista appena arrivato possa supporre; si annidano con un fascino inconfondibile nelle sinuosità di moltissimi sfondi”.

Chissà se mai lo scrittore americano di Giro di Vite e Ritratto di Signora, si sarebbe concesso il piacere di sfogliare l’Italia dei Giardini. Ci piace pensarlo assorto nella lettura, con la sua adorata Venezia per una volta sullo sfondo, ammaliato dai più bei giardini italiani. Perché nel nuovo suggestivo volume della nostra collana dedicata ai Piaceri del Viaggio se ne scoprono oltre trecento, da quelli monumentali alle raccolte botaniche, dai parchi storici ai giardini segreti nei centri urbani: 52 proposte, idealmente una a settimana per poter scegliere in un anno intero in base alle stagioni e ai gusti, ritrovando il legame tra paesaggio, cultura e natura.

VENEZIA, TRA CALLI E CANALI

Torniamo però da James e con James a Venezia, e grazie tra le pagine di questo sorprendente viaggio tra architettura e natura che è il nuovo “L’Italia dei Giardini” entriamo in spazi verdi magnifici con i quali – e sono parole di James- “gli elementi costitutivi di Venezia si vengono a completare. Senza il trio dell’acqua, dell’aria e della vegetazione Venezia sarebbe fatta quasi esclusivamente di mare e di pietra”. C’è da credergli, ma meglio vederli.

Dal volume Italia dei Giardini, itinerario veneziano / tutti i diritti riservati

GLI ORTI DEL REDENTORE

Venezia L’orto-Giardino del Santissimo Redentore alla Giudecca e uno dei più importanti spazi verdi monastici dell’intera laguna, oasi di pace e spiritualità, luogo tra i più segreti e affascinanti dell’isola e dell’intera città.

Si sviluppa alle spalle del complesso progettato da Andrea Palladio e completato da Andrea da Ponte dopo la terribile peste che colpì Venezia tra il 1575 e il 1577. Si estende dal Canale della Giudecca alla laguna sud, verso la quale si apre felicemente, cogliendone la speciale luminosità e ariosità mediterranea. Il convento con giardino venne donato ai Cappuccini dopo la peste e da questi ininterrottamente coltivato e curato.

Gli orti sono delimitati da cipressi secolari e attraversati da pergole. Sono suddivisi da un sistema di parcelle dalla forma quadrata che ospitano ortaggi e piante officinali, in un intreccio inedito di tradizione e innovazione, di grande effetto evocativo.

Venezia, Orti del Redentore
Venezia, Orti del Redentore

FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA

Nel Sestiere di Castello si può ammirare uno dei giardini più suggestivi di Venezia, progettato dall’architetto Carlo Scarpa negli anni Cinquanta del Novecento. Si scopre poco per volta: da una piccola corte, tramite una finestra ritagliata in un setto in cemento, si intravede il prato, leggermente rialzato, delimitato da una stretta canaletta che nasce da una fontanella in forma di labirinto per finire in un secondo gioco d’acqua dove è un pozzo in pietra d’Istria. Sul prato, solo pochi esemplari scelti per la bellezza della forma e della fioritura. La parte più protetta del giardino è caratterizzata da un angolo mediterraneo, con esemplari di mirto e una bella Feijoa sellowiana.

Venezia, Fondazione Querini Stampalia
Venezia, Fondazione Querini Stampalia

PALAZZO SORANZO CAPPELLO

Il giardino è organizzato secondo gli schemi dei giardini di palazzo veneziani con corte, giardino vero e proprio, brolo con frutti e un accesso all’acqua. A metà Seicento venne realizzata la corte, con i Dodici Cesari collocati in nicchie e oggi arricchita da due Diospyros kaki e da prati con scille, narcisi e crochi (tra marzo e aprile). Due pilastri con cancellata sormontati da due grandi statue erculee segnano il passaggio al giardino, che fi no a metà Settecento era impreziosito da broderies alla francese. Henry James vi ambientò il suo Carteggio Aspern e D’Annunzio alcune scene de Il fuoco.

Venezia, Palazzo Soranzo Cappello /
Venezia, Palazzo Soranzo Cappello / foto Ministero della Cultura

GIARDINI REALI

Un tempo giardino del Palazzo Reale, realizzato al posto degli antichi granai demoliti per volere di Eugenio Beauharnais e del governo napoleonico, successivamente aperto al pubblico e dotato di una lunga ed elegante pergola in ghisa. Era composto da due boschetti ai lati e ospitava piante di agrumi e una ricca collezione di piante in terra e in vaso. È stato restaurato nel 2019 ed è oggi gestito dalla Venice Gardens Foundation. Il corredo vegetale è stato ricomposto e oltre a sophore, tigli, noci alati il suolo è coperto da agapanti, piante di rusco e una splendida Tetrapanax papyrifer.

Venezia, Giardini Reali
Venezia, Giardini Reali / foto Shutterstock

LABIRINTO BORGES

Sull’isola di San Giorgio, contraddistinta da un grande giardino irregolare con un teatro verde costruito a partire dal 1952 su progetto degli architetti Luigi Vietti e Angelo Scattolin, si trova un’architettura vegetale labirintica che si sviluppa a lato della manica lunga del convento. È definita “Il giardino dei sentieri che si biforcano” ed è composta da migliaia di Buxus sempervirens. È stato realizzato su disegno dell’architetto Randoll Coate ed è oggi gestito dalla Fondazione Giorgio Cini, con l’intento di celebrare i venticinque anni dalla morte di Jorge Luis Borges.

Venezia, Isola di San Giorgio, Labirinto Borges
Venezia, Isola di San Giorgio, Labirinto Borges / foto Shutterstock

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