Un ritorno atteso, un volume che raccoglie sguardi interessanti e mai banali sul viaggiare in Italia. Un’antologia che scavalca i ritratti da cartolina e disegna una mappa in cui si intrecciano luoghi, territori, paesi, itinerari spesso fuori dalle vie più battute e raccontate del turismo contemporaneo.
Il nostro viaggio in Italia si rinnova e per il secondo anno consecutivo il Touring Club Italiano e l’Istituto Europeo di Design di Roma hanno lavorato insieme chiedendo agli studenti di superare il classico format della guida turistica e di misurarsi con la scrittura di viaggio creativa e d’autore, con un approccio poetico, artistico e talvolta perfino visionario.
Il risultato è un volume prezioso, dove le parole non sono solo da leggere ma anche da ritrovare negli artwork che interpretano i testi di voci come Roberto Alajmo, Franco Arminio, Giuseppe Culicchia, Giovanni D’Alessandro, Claudio Morandini, Paolo Nori, Vanni Santoni… e, con estrema sintesi, li restituiscono in un unico impatto visivo.
Gli occhi di giovani designer hanno creato un’antologia ancora più ricca che restituisce colori, sapori, profumi, emozioni: il bello della nostra penisola oltre i luoghi comuni. Per capirlo basta aprine una pagina, leggere l’incipit di un capitolo e farsi conquistare dalle suggestioni che invitano al viaggio dell’immaginazione prima che a quello nella realtà.  
“MARCHE, LA MAREA DELL’ANIMA”
Quando il mare Adriatico non recalcitra e ci sono belle onde dritte e giubilanti, i marchigiani sono dotati di una straordinaria intelligenza comica. Scherzano con tutti, provocano gli amici per gioco, impugnano la felicità della vita senza darsi pensiero di nulla. Se invece le onde si appianano e prendono un ritmo così monocorde da mesmerizzare i loro animi, i marchigiani, anche quelli che non abitano sulla costa ma a ridosso dei Sibillini o del Conero, anche i pastori del Piceno che non si levano mai il cappotto nemmeno a luglio, sono presi da un’allegria languorosa.
Ma… apriti cielo quando la marea s’alza, perché i marchigiani tumultuano insieme al fluttuare e  dell’acqua, litigano e sono incazzosi: un’Iliade di suoni stregoneschi irrita i nervi dei contadini anziani, dei conciatori di pelli del Fermano e ovviamente di tutti i pescatori.
Qua il mare funge da barometro delle condizioni atmosferiche dell’anima, è il luogo della fatalità mentre la terra è il luogo dell’intermittenza. Anche se non lo dice mai nessuno, e le Marche passano per la più placida delle regioni italiane. Qua l’acqua, come nelle isole più remote, è più importan te della terra e i vecchi sanno che il mare non è solo una fantastica tappezzeria azzurra sulla quale spiccano gli ermi colli, né una fonte di sostentamento e basta.
INFORMAZIONI UTILI
“Il nostro viaggio in Italia”
120 pagine
In tutte le librerie a 20 euro
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