La geografia disegna la storia, questo lo si sa almeno dai tempi di Erodoto. Ma forse non si è mai ragionato abbastanza su quanto insieme geografia e storia influiscano sulla vita delle persone, scolpendola spesso nel dolore e nella nostalgia, descrivendo forzosamente parabole di vita che si intersecano con addii, attese, ritorni. È accaduto spesso, specie nel Novecento, specie nei Balcani dove la geografia sia fa storia nella forma assai concreta nel continuo valzer dei confini. E lo fa segnando in modo indelebile quel nucleo organizzativo di base della società che sono le famiglie.
Di geografia, storia e famiglia, tanta famiglia, la sua famiglia, parlano le pagine de
Il Lago. Ritorno nei Balcani in pace e in guerra, della scrittrice di origine bulgara
Kapka Kassabova. Un libro che racconta di terre relativamente vicine ma oggettivamente ignote ai più: quell’incrocio di linee di confine che balla intorno ai laghi Ocrida (Ohrid, in macedone) e Prespa, lungo l’antica via Egnatia che in epoca romana – ma anche dopo – univa Durazzo con Costantinopoli. Come nell’altro libro tradotto in italiano,
Confini (ne abbiamo parlato
qui) anche questa volta Kapka Kassabova riflette sui confini dei Balcani del Sud: ora
Macedonia del Nord, Albania e Grecia, l’altra volta Bulgaria, Turchia e ancora Grecia.
E lo fa seguendo, come scusa, i ricordi tremuli di un viaggio di quand’era adolescente ed era andata sul lago Ohrid a trovare la bellissima nonna Anastasia e tutto il ramo materno della sua famiglia. «A chi appartieni?» si sente spesso dire la Kassabova quando si istalla sulle rive del lago in cerca di storie, prendendosi il tempo per riflettere su se stessa, sulla propria eredità famigliare e culturale, su quel tratto nostalgico che ognuno di loro, costretto a muoversi dalla storia – Kassabova è nata in Bulgaria, 18enne si è trasferita in Nuova Zelanda e ora vive in Scozia – si porta sempre appresso.
Un libro sull’identità, certo. Ma anche e soprattutto, nelle sue parti migliori,
un libro sulla fluidità dei confini, sull’arbitrarietà delle linee che separano le famiglie, sull’eredità di questi cambiamenti. Un libro dove si arriva un’altra volta a capire quello che da un secolo e mezzo le ideologie vogliono negare: che
l’identità è fluida e soggettiva, che tutte quelle etichette che ci portiamo appresso – spesso in tasca, sotto forma di passaporto – sono etichette attaccate a forza, che ci definiscono solo in parte, e solo nella parte meno fondamentale, profonda di ognuno di noi, che possiamo benissimo essere tante cose nella stessa persona, e tante persone diverse nel corso della vita.
Ma raccontato così Il lago finisce per sembrare solo un libro filosofico, un memoir personale che ha i Balcani meridionali come sfondo, e invece è anche un libro di viaggio, un gran bel libro di viaggio. Perché Kapka Kassabova ha una capacità non comune di descrivere con abilità poetica quel che vede, di dispiegare davanti ai nostri occhi di lettore questi territori accidentati, dove gli abitanti più numerosi sono gli uccelli, le acque sono trasparenti eppure opache, le sponde piene di eremi, monasteri, chiese rupestri, le frontiere suscettibili, le storie poco raccontate. Un ecosistema immenso, complesso, unico nel senso di sinergico, eppure diviso fra tre Paesi che non sono in conflitto tra di loro, ma certo non si danno una mano per far conoscere questo angolino dei Balcani, al punto che se cerchi una mappa della zona non la trovi. E se vuoi girarli spesso sei costretto a deviazioni di centinaia di chilometri, visto che fare il periplo spesso non è possibile e tante frontiere sono ancora chiuse.
Così alla fine, chiuso questo intenso breviario – l’edizione italiana di Crocetti, stretta e densa, ne ha anche la foggia –
viene voglia di aprire una cartina, guardare bene come ci si arriva sui laghi Ocrida e Prespa, dove conviene atterrare, come è meglio muoversi fra i tre Paesi. E poi
organizzarsi per partire alla volta di questi laghi tra le montagne, frastagliati, remoti, sognati, turistici eppur senza turisti. In cerca della geografia, in cerca della storia.
INFORMAZIONI
Il Lago. Ritorno nei Balcani in pace e in guerra
Crocetti editore, pag. 470, 20 €