la tradizione non è guardare indietro ma continuare in avanti lo stesso cammino.

Le parole sono del filosofo José Ortega y Gasset. Una regola aurea della nostra Ristoranti d'Italia, rinnovata nella sua interezza, rivoluzionata nella sua funzione, che porta all'oggi la cultura del territorio che il Touring coltiva da sempre.

La Guida Ristoranti '26 unisce la conoscenza territoriale e geografica alla competenza gastronomica del curatore Luigi Cremona, ispirato nel definire un ritratto del nostro Paese. Un ritratto non immaginato ma profondamente autentico, nato dalle visite del curatore per tutta la Penisola e dalle conversazioni a tavola con chef, osti, ristoratori.

Un panorama di varietà, abbondanza ed effervescenza difficili da descrivere, e una molteplicità di forme che si fondono ed evolvono. Varchiamo la soglia di locali che sono allo stesso tempo trattorie dal gusto contemporaneo, vinerie con cucina, osterie con banco gastronomia, ristoranti stellati che si sono fatti bistrot... Ci sono giovani creativi che stanno riscrivendo le regole del gusto e della sensibilità alimentare e nuove figure di albergatori che investono in collaborazioni con stelle della cucina.

 A questo mondo in fermento cerchiamo di rispondere con una guida che per il 2026 annovera 2.850 proposte e si arricchisce di tante novità. Nuove generazioni di chef premiati, una grafica rinnovata e impreziosita di fotografie, inediti itinerari gastronomici per partire alla scoperta di territori meno battuti, 20 nuove storie di chef e ristoratori che incarnano la passione e l'ingegno di cui l'Italia è una sorprendente fucina, 11 ritratti gastronomici delle grandi città e una sezione con 51 alberghi che vivono una sinergia speciale con la ristorazione.

Tutto concorre a una fotografia sul presente, perché le cucine, i sapori, i prodotti sono molto più che semplice cibo, sono un universo vivente fatto di persone che li lavorano, li inventano e li tramandano. Come uno chef che attraversa la strada per andare nell'orto, un alpeggio da cui nasce un formaggio unico, una giovane coppia che apre un ristorante grazie a un'intuizione irripetibile, un bàcaro dove si radunano i veneziani doc per l'aperitivo e molto altro ancora. 
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In linea con i nostri valori, privilegiamo sempre locali i cui prezzi non viaggiano in una realtà parallela, ma rimangono proporzionati allo sforzo e alla bravura raggiunti. Caratteristiche che si incarnano in particolare nella selezione dei 1.233 ristoranti di Buona Cucina.

Saranno famosi: i premi dei giovani e dei maestri di sala

Se nel mondo della ristorazione spesso i riflettori sono puntati su chi ha già raggiunto l'olimpo ed è stato incoronato da vari riconoscimenti, è anche vero che ogni generazione di grandi nasce da un percorso cha qualcuno ha avuto il coraggio di esplorare. Per questo premiamo I Top di Domani, i migliori giovani talenti che incarnano il futuro della cultura gastronomica italiana.

Sono quattro in tutta Italia, alla guida di piccole realtà che sono veri e propri progetti di vita e che conquistano per la visione, la capacità e la curiosità. A uno a uno dedicheremo un approfondimento nelle newsletter dei prossimi mesi.

Spesso di fianco a un bravo chef c'è un eccellente maestro di sala, cameriere o sommelier. Meno in luce ma sempre in prima linea con i clienti, con competenza e professionalità ma anche con un sorriso e un gesto che fanno la differenza. Per questo anche a quattro di loro assegniamo il premio Miglior servizio di sala.
Infine, abbiamo intitolato un Premio alla carriera per celebrare chi nel passato è stato a sua volta un precursore ed è ancora sulla cresta dell'onda.

Piccoli borghi, grandi città

Siamo sempre più convinti che l'eccellenza culinaria non si trovi principalmente nei centri urbani, ma nell'Italia minore. Per questo ogni anno diamo risalto ai quei piccoli luoghi dove ancora si annusano gli aromi nei vicoli o si ascolta il dialetto. L'unicità della cucina italiana sembra risiedere proprio in questo: nel rimanere lì dove nasce, nell'orgoglio della provincia, che non è isolamento ma tesoro. Da Senigallia ad Alba, da Gardone Riviera a Cavalese, passando per le campagne e per i paesi che non si arrendono a essere periferia, qui la cucina è ancora radicata, e la passione e la maestria non si improvvisano ma si coltivano di generazione in generazione. 69 itinerari del gusto (11 in più rispetto alla scorsa edizione) mettono in relazione piatti e luoghi, ingredienti e paesaggi, storie personali e tradizioni collettive, piccoli produttori e negozi a chilometro zero, consigli per mangiare e qualcuno per dormire.

Tuttavia è dalle grandi città che arriva un'importante novità. Negli hub metropolitani nascono stili e fermenti creativi e convivono più spesso anime diverse, anche gastronomiche. Per questo Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Cagliari sono anticipate da un ritratto delle nuove tendenze e dell'evoluzione del gusto. Fotografie di gastronomia urbana seguite da una selezione di indirizzi, per capire non solo dove mangiare ma anche come si mangia in città. 

I ristoranti d'albergo

Negli ultimi anni assistiamo a un boom dell'alta ristorazione all'interno degli alberghi. Dati recenti arrivano dallo studio presentato al Food & Beverage Hospitality Forum, organizzato da Confindustria Alberghi. Secondo la ricerca, 158 ristoranti stellati Michelin, ovvero il 40% delle stelle italiane, si trovano in strutture alberghiere. È un cambio di passo che vede affermarsi un nuovo concept d'accoglienza che sposa il comfort del soggiorno con i piaceri del fine dining. Si abbandonano sale un po' anonime e menu ciclostilati senza identità geografica in favore di laboratori di cucina viva in dialogo con i produttori del territorio. 
Raccontiamo questa sinergia con un capitolo inedito a cura di Teresa Cremona, che seleziona 51 destinazioni, da eleganti tenute di campagna ad alberghi di lusso, agriturismi che offrono l'esperienza "dalla fattoria alla tavola", o alberghi diffusi, tra le mura di un borgo antico. Tutti accomunati da una cucina eccellente e dal concentrarsi in aree rurali e interne del Paese, dove l'esperienza a tavola è l'occasione per scoprire l'autenticità dei prodotti locali.

"Una storia, un'idea" e "Dalla terra al piatto"

Se la cucina italiana è rinomata nel mondo il merito va senza dubbio alle tante donne e uomini dalla creatività, impegno e abilità fuori dal comune. Ne raccontiamo 20 nuove storie esemplari nei capitoli regionali "Una storia, un'idea", dove da un'intuizione innovativa si sia realizzato un successo. C'è un agronomo che ha racchiuso in un'osteria-fattoria un progetto di cucina e di coesione sociale. C'è un giovane imprenditore che si è inventato un metodo di allevamento di chiocciole diventato un modello europeo. E una geometra che ha appeso squadre e goniometro per sostituirle con padelle e una cucina liquida e improvvisata.

Questi traguardi non sarebbero possibili se alla capacità umana non corrispondesse un'unicità di prodotti e biodiversità di cui l'Italia è ricchissima. Di queste eccellenze parliamo nella sezione "Dalla terra al piatto" che propone 20 materie prime e prodotti identitari di un territorio e alla base della nostra cucina.

INFORMAZIONI

Ristoranti d'Italia 2026
a cura di Luigi Cremona
Pagine 672
Prezzo 22 euro, 17,60 per gli iscritti TCI (per iscriverti, clicca qui!)

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La guida non si esaurisce sfogliando le sue oltre 600 pagine, ma prosegue iscrivendosi sul sito touringclub.it alla nuova newsletter Gusto Touring, curata da Luigi Cremona. Ogni mese, propone anticipazioni, aggiornamenti, approfondimenti sul mondo della ristorazione e molto altro.