«Girare la testa dall'altra parte non ha senso. I problemi non spariscono se non li si considera. Le risorse stanno finendo, i sapiens sono distratti ma il compito di noi scienziati è continuare a parlare, ricercare, scrivere di cambiamento climatico, inquinamento e altre emergenze che stanno mettendo il nostro pianeta in serio pericolo». Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico, consigliere TCI, autore e conduttore televisivo del programma Sapiens-Un solo pianeta in onda su RaiTre, non è abituato ai giri di parole e sa che le emergenze sono un tema dirimente della contemporaneità, come racconta nel nuovo libro Prove tecniche di estinzione. Istruzioni per salvare il salvabile edito da Touring Club Italiano e in libreria dal 4 febbraio.
«Non c’è più spazio per l’indifferenza, io provo a fare la mia parte divulgando, trasmettendo dati scientifici, cercando di arginare quel negazionismo climatico antiscientifico che, purtroppo, in questo momento storico sembra avanzare col vento in poppa». Tozzi ha scelto, per questo libro, la via dell’attacco frontale contro tutti coloro che vedono nella transizione energetica e nella tutela del paesaggio e degli habitat una minaccia ai loro affari.
«Il rischio è che si crei un costante rumore di fondo a causa del quale non si distinguono più le ragioni della scienza dalle opinioni dei non esperti. La scienza è fatta di dati: nella parte dello studio e della ricerca teorica è molto democratica ma poi deve perdere quell’approccio proprio grazie ai dati, alle prove, alla dimostrazione dei fatti. A questo punto le opinioni non dovrebbero contare più. E invece...», continua Tozzi. E invece succede sempre più spesso che, inondati da centinaia di informazioni provenienti da fonti non attendibili, ci lasciamo distrarre, convincere, perfino circuire da chi non avrebbe nessun titolo per farlo. «Piegarsi al populismo è un rischio concreto, soprattutto quando il vento della politica internazionale va proprio in quella direzione. Eppure ogni anno le alluvioni sono più intense, la siccità più dura, l’aria più irrespirabile, ma non ha più senso continuare ad avere quell’approccio fatalistico da una parte e consumisticamente onnivoro dall’altra. In ballo c’è l’estinzione dei sapiens».
Tozzi propone quindi un attacco frontale che passa anche attraverso la pubblicazione di questo volume duro e diretto, caratterizzato da una voce schietta, senza troppi giri di parole. Tanti i temi caldi che affronta: «I Paesi del Mediterraneo stanno vivendo in prima persona eventi climatici estremi e se non facciamo qualcosa tutto è destinato a peggiorare. Non è più possibile invertire il fenomeno ma se non facciamo nulla siamo certi, scientificamente certi, che peggiorerà. Per questo sarebbero fondamentali interventi a monte, a livello nazionale e sovranazionale, per non dare più un euro di finanziamenti pubblici alle compagnie gas-petro-carboniere. In secondo luogo non va più scavato un pozzo, al contrario ogni investimento va diretto sulle energie rinnovabili. Ha dell’incredibile che tra i Paesi che più hanno investito in tal senso e che hanno preso più sul serio i rischi dell’inquinamento ci sia la Cina e non l’Occidente: qui non si vogliono riconoscere i limiti del mercato libero a oltranza».
Tra gli argomenti di cui Tozzi si occupa in Prove tecniche di estinzione anche le Cop, le conferenze delle parti della convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che, il prossimo novembre, giungono alla 30a edizione (a Belem, in Brasile). «Non servono a nulla o quasi ma è indispensabile farle. Per parlare di tutto ciò di cui abitualmente il mondo economicamente sviluppato non vuole parlare, anzi, tenta di imporre ai Paesi in via di sviluppo e a tutti quelli che subiscono il cambiamento climatico per colpa nostra. Altrimenti nessuno parlerebbe mai di certi temi, compresa la questione sempre più emergenziale dei migranti climatici: 230 milioni di persone costrette a spostarsi perché il deserto si è mangiato le loro terre, perché il mare ha reso incoltivabili i loro campi, perché l’inquinamento atmosferico rende irrespirabile l’aria».
Le tematiche affrontate da Mario Tozzi sono di enorme rilevanza se confrontate con quello che i singoli possono fare. «Le iniziative dei singoli non servono a molto ma bisogna continuare a farle. Faccio un esempio: ciascuno di noi, abitante di un Paese occidentale, produce circa 7 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Cambiando modo di mangiare si scende a 6 e se usi anche un mezzo elettrico scendi a 5; in più se fai coibentare la casa, scendi a 4... È chiaro che così non si inverte la rotta ma comunque è qualcosa».
La schiettezza di Tozzi spazia dalla gestione delle foreste a quella delle spiagge, dall’erosione delle coste al dissesto idreogeologico, al turismo: «Il turismo di massa è un’arma totale che ha cambiato il volto di tanti Paesi nel mondo. Anche in questo senso comunicare è importante, fornire tutti gli elementi per capire, per prendere le proprie decisioni in piena conoscenza oltre che coscienza. Tutti i venti sono contrari apparentemente ma la ragione della scienza deve trovare spazio. Vale la pena per me portare quella bandiera. La crisi climatica e l’ignoranza sono i nemici che continuo a combattere, in tv, sui giornali, nelle scuole e scrivendo libri come questo».
PRESENTAZIONI
- Mercoledì 12 febbraio alle 17.30
Punto Touring di Roma, Piazza Ss. Apostoli 62/65
Mario Tozzi ne parla con Silvestro Serra, direttore di Touring magazine
Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria a questa mail
INFORMAZIONI
- Mario Tozzi, Prove tecniche di estinzione, Touring Club Italiano
- 144 pagine, prezzo 18 euro, iscritti TCI 14,40.
- Acquistalo dal 4 febbraio in tutte le librerie, nei Punti Touring e sul nostro store online