
Ogni mese, all'interno del ricco panorama delle newsletter Touring, "inVino Touring - Cantine, Storie, Paesaggi" è il nostro sguardo sul mondo del vino italiano, sulla sua costante evoluzione e anche sulle sue problematiche. È anche lo strumento per tenerti aggiornato/a sulle novità editoriali TCI, sugli eventi del vino più interessanti, sulle cantine, sui protagonisti di questo mondo. È firmata da Mario Busso, curatore della guida Vinibuoni d'Italia.
Da inVino Touring di aprile 2025 abbiamo tratto il racconto di un territorio del vino, il Trentino, e di un suo protagonista. Trovi la newsletter intera a questo link, mentre puoi iscriverti gratuitamente qui.
Continua il nostro viaggio nelle regioni vitivinicole italiane: questo mese siamo in Trentino, il cui territorio va identificato in modo autonomo. Il binomio Trentino-Alto Adige con cui solitamente ci si riferisce a questa parte dell'Italia non regge non solo per cultura, ma soprattutto, nel nostro caso, per colture, infatti stando al paesaggio vitato, il patrimonio ampelografico è ben diverso tra le due province.
Nel Trentino la particolare morfologia del territorio presenta vigneti che partono dalla sponda più mite del Lago di Garda, per passare a fondovalle e poi salire fino ai ripidi pendii delle aree dolomitiche. Una viticoltura che si estende su una superficie che ammonta a più di 10mila ettari, che comprende fasce climatiche e terreni molto diversi fra loro, con vigneti che allignano fra i 200 e i 1.000 metri di quota.

Anche in questa regione la storia affonda le sue radici in epoche antichissime,addirittura datate 2000 a.C., come testimonia il ritrovamento di anfore contenenti vinaccioli che risalgono a oltre 4000 anni fa.
I vitigni che compongono il mosaico della regione si dividono equamente tra quelli autoctoni, profondamente legati al territorio, e quelli internazionali, come il pinot nero e lo chardonnay che sono alla base della produzione degli spumanti metodo classico, che tutelati dalla Doc Trento, rappresentano la punta di diamante non solo del territorio ma della produzione spumantistica italiana.
Il tessuto produttivo è rappresentato da grandi e importanti realtà cooperative radicate nella storia della terra trentina, ma anche da vignaioli che esaltano l'identità vitivinicola del territorio, senza dimenticare aziende, in primis Ferrari, che hanno diffuso il nome del vino Trentino in tutti gli angoli del pianeta.

Moscato bianco e Nosiola, Marzemino e Teroldego
Tra i vitigni autoctoni a bacca bianca più diffusi vanno citati il Moscato bianco e la Nosiola, dalle cui uve nasce il Vino Santo. Guai a confondere questo vino rarissimo con il Vin Santo toscano, perché uve, cultura e nome raccontano storie molto diverse. Il Vino Santo del Trentino è la perla più preziosa della Valle dei Laghi, un luogo incantato al crocevia tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta. Il vino ha la particolarità di seguire il più lungo processo di appassimento al mondo. La sua è una storia antica che risale al 1500. I migliori grappoli di uva Nosiola, vengono lasciati appassire lentamente sulle "aréle" fino a primavera e pigiati durante la Settimana Santa.
Tra i vini rossi primeggia il Marzemino della Vallagarina, citato anche da Mozart nel suo Don Giovanni. Ma il principe dei vini trentini è il Teroldego della Piana Rotaliana, corposo, dal colore intenso rubino: la leggenda lega l'origine del vitigno al sangue di un drago che dimorava nelle grotte del castello di San Gottardo. La Schiava, probabilmente introdotta in questo territorio dai Longobardi o dagli Unni, è un vino rosso che consigliamo vivamente di abbinare a pesce, gamberoni, polpetti in umido e frutti di mare che hanno bisogno appunto di un rosso morbido, poco tannico come la Schiava. Calice fantastico sulle ricette a base di "sarde" essicate tipiche del lago di Garda. Infine l'Enantio, principe della Terre dei Forti, una del Doc sotto la cui tutela vengono classificati i vini del Trentino.

Nel Trentino sono 8 le denominazioni di origine controllata: Lago di Caldaro; Casteller; Teroldego Rotoliano; Delle Venezie; Valdadige; Valdadige Terradeiforti; Trentino; Trento (con cui si tutela lo spumante metodo classico, appunto il Trento doc).
Se volete le migliori bottiglie prodotte in Trentino (e nel vicino Alto-Adige) secondo la Guida Vinibuoni d'Italia 2025, le trovate a questo link.
Inoltre per i viaggiatori amanti delle bolle metodo classico segnaliamo la app Trento Doc, con suggerimenti e consigli sulle visite guidate alle 68 case spumantistiche; 222 etichette, mappe e 200 siti d'interesse gastronomico e culturale.
Francesco Moser, un campione anche in cantina
La bicicletta sta vivendo una popolarità senza precedenti anche sulle Strade del Vino, tra borghi storici, cantine e aziende fulcro della produzione italiana di vini, salumi, formaggi, carne, conserve e altri prodotti tipici e di qualità. Il Trentino Alto Adige vanta numerosi percorsi costellati da eccellenti cantine, quasi sempre ospitate in edifici storici.
Tra queste, la cantina del mito del ciclismo italiano Francesco Moser, alle porte di Trento, dove capita di frequente di essere serviti direttamente dall'ex campione. Insieme all'apprezzamento dei grandi vini della casa, premiati annualmente dalla Guida Vinibuoni d'Italia, avrete l'opportunità di visitare, attiguo alla sala degustazione, un piccolo museo delle biciclette e delle imprese ciclistiche di Moser. Tra tutte, campeggia la bicicletta del Record dell'Ora che nel 1984 a Città del Messico Francesco riuscì a battere togliendolo a Eddy Merckx portandolo a 51,151 km. A quarant'anni di distanza da quel leggendario primato Francesco, con il fratello Diego e i rispettivi figli, conduce una delle migliori realtà vitivinicole del Trentino, una cantina ospitata nello spettacolare maso Warth di Gardolo di Mezzo, con annesso agriturismo composto da 6 appartamenti da cui si gode uno straordinario belvedere sulla Valle dell'Adige.

Qui nascono vini di stretta osservanza territoriale e di impeccabile eleganza: dal Moscato Giallo al Gewürztraminer, dal Müller-Thurgau fino agli spumanti metodo classico Trento doc. Assolutamente da citare il Millesimato brut nature 2018, che l'edizione 2025 della Guida Vinibuoni d'Italia ha inserito nei Top 300, riconoscimento per le massime espressioni vinicole italiane. Da non perdere il Trento doc brut "51,151", che nel ricordo del record dell'ora esalta nella fresca fragranza delle bolle le ricchezze della cantina e del territorio che la circonda.

Il nostro consiglio è quello di provare anche il Moscato giallo. Non fatevi fuorviare, non si tratta di un vino dolce ma di un'autentica delizia che associa un sorprendente sapore secco alle note aromatiche tipiche dell'uva; un vino perfetto per essere abbinato – visto che siamo in stagione - a piatti ostici come gli asparagi.
INFORMAZIONI
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- Quali sono i migliori vini di Trentino e Alto Adige, secondo la guida Vinibuoni d'Italia? Ecco il nostro articolo dedicato