È "Senza tempo" il titolo di Gibellina Photoroad open air & site specific festival 2025, il grande evento biennale dedicato alla fotografia all’aria aperta, nelle strade e piazze di Gibellina (Trapani) . 

Un titolo che è «un invito a riflettere su ciò che resiste al passare del tempo e alla capacità della fotografia di interpretare in modo creativo il presente, il passato e il futuro», dice a Touring Arianna Catania, ideatrice e curatrice dell'evento giunto alla quinta edizione, partito il 20 giugno e in scena fino al 20 agosto.

Ma è anche il tempo giusto per scoprire questa realtà urbanistica unica al mondo (creata dai più grandi artisti, urbanisti, architetti italiani della seconda metà del ‘900 e dove ai 3700 abitanti corrispondono oltre 5 mila opere d’autore) che è la Gibellina nuova, nata da zero dopo la distruzione il 14 gennaio del 1968 del vecchio borgo, nel cuore della valle del Belìce. Il tempo giusto perché tra pochi mesi, nel gennaio del 2026, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Gibellina sarà insignita dal titolo di Prima Capitale dell’arte Contemporanea italiana.

Febg Li, Gibellina Photoroad
Febg Li, Gibellina Photoroad

La mostra fotografica Photoroad rappresenta dunque l’anticipazione di un anno speciale. Come nelle edizioni precedenti, sono sparse in città installazioni fotografiche di grande formato, video mapping, esposizioni immersive, performance, laboratori e workshop per i bambini, comunità terapeutiche, adolescenti. E persino molti esercizi commerciali della cittadina sono letteralmente invasi dai lavori di grandi nomi della fotografia internazionale e da quelli delle giovani promesse, della fotografia italiana e anche siciliana («finalmente non più troppo ancorata alla realtà e al documentario» ha dichiarato Catania a La Repubblica di Palermo). 

Dunque non si tratta solo di una spettacolare rassegna di fotografia ma una vera e propria galleria d’arte diffusa, urbana, ovviamente gratuita, testimoniata da lavori, spesso realizzati, come è costume a Gibellina, da artisti residenti in loco per il tempo necessario a creare le loro opere.

Leonardo Scatà, Gibellina Photoroad
Leonardo Scatà, Gibellina Photoroad

Come è il caso di Alex Maioli, fotografo ravennate e membro dell’agenzia Magnum, che al Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi, presenta “Ozio”, un’indagine sulla complessa realtà di questa area occidentale della Sicilia. Altro noto autore italiano, il milanese Paolo Ventura che presenta “Una città quasi infinita”, mega immagini sulla facciata di un edificio di piazza Beyus.

Paolo Ventura, Gibellina Photoroad - foto Giorgia Filipponi
Paolo Ventura, Gibellina Photoroad - foto Giorgia Filipponi

Tra gli artisti internazionali invitati a questa quinta edizione di Photoroad c’è da segnalare “Good day” del cinese Feng Li “Altered Ocean” della britannica Mandy Barker (suoi lavori su National Geographic, il Guardian e Time…)  sull’allarmante tema dell’inquinamento da plastica degli oceani.

Mandy Barker, Gibellina Photoroad
Mandy Barker, Gibellina Photoroad

Molti lavori non possono ignorare la recente drammatica storia di Gibellina e orientano i loro lavori su queste tematiche e risvolti sociali derivati dal sisma del 68. Come “Anemos”, di Miriam Iervolino, che partendo dal terremoto si interroga, attraverso le sue immagini sul tema della memoria e della identità di questa popolazione.

Miriam Iervolino, Gibellina Photoroad
Miriam Iervolino, Gibellina Photoroad

Infine da segnalare tra le giovani speranze della fotografia artistica il lavoro “Diachronicles” di Giulia Parlato, palermitana, vincitrice del prestigioso premio alla giovane fotografia italiana Luigi Ghirri, che si avvale del contributo sonoro del musicista Donato Di Trapani.

Giulia Parlato, Gibellina Photoroad
Giulia Parlato, Gibellina Photoroad